05.03.2023 – 2^ Quaresima: QUESTI È IL MIO FIGLIO, L’AMATO! – Mt 17,1-9
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,Pietro, Giacomo e Giovanni, in un momento particolare della loro vita, sono stati introdotti nel mondo di Dio e hanno goduto di una illuminazione che ha fatto loro comprendere la vera identità del maestro e la meta del suo cammino. Da Luca veniamo a conoscere l’argomento: “parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme” (9,31). Non sarebbe stato quindi il Messia glorioso che si attendevano, ma quello che, dopo un duro conflitto con il potere religioso, sarebbe stato osteggiato, perseguitato e ucciso. Si sono resi conto che anche il loro destino non sarebbe stato diverso dal suo. Ci sono dei momenti in cui anche a noi sembra di vivere la realtà del cielo. E si vorrebbe, come Pietro, eternizzare quei momenti di calma, serenità, pace e armonia. Ed è, magari, presente una folla – come quella che seguiva Gesù – che è attenta e come immersa in una nube luminosa simile a quella guidava il popolo nel deserto. E però tutto poi scompare e il cielo di Mosè ed Elia fa posto a quella vita normale che va vissuta così com’è nella sua interezza e durezza. È la stessa vita vissuta da Gesù che si ripete anche per noi con l’unica variante che mentre Lui non aveva nessuno davanti a sé, noi abbiamo Lui che ci dice di seguire le sue orme. Si fa egli stesso via che passa dal calvario per giungere al sepolcro della risurrezione per una Pasqua eterna. E così rimane da seguire ciò che quella voce dice: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo”. È il Padre stesso quindi a confermare che questo Figlio non è orfano, non è solo. Un giorno Gesù stesso dirà di sé: “Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me” (Gv 16,32). Anche quando tutto sembra dire il contrario; ma Gesù non dubita mai e avverte i suoi che, per capirlo, dovranno attendere la risurrezione che il Padre garantirà come racconta Pietro: “Gesù che voi, per mano di pagani, avete crocifisso e ucciso, Dio ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere” (cfr At 2,22-24). Come e dove parla Gesù? “Nella Parola di Dio, che la Chiesa offre nella Liturgia: non va lasciata cadere nel vuoto; se non è possibile partecipare sempre alla Messa, si leggano le Letture bibliche giorno per giorno, anche con l’aiuto di internet. Nei fratelli, soprattutto nei volti e nelle storie di chi ha bisogno di aiuto. Nei fratelli e sorelle nella Chiesa, quell’ascolto reciproco che è indispensabile nel metodo e nello stile di una Chiesa sinodale” (Cfr Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima). Uscito dal Padre, Gesù deve ritornare. Fedeltà chiama fedeltà. Questo gioco d’amore tra Padre e Figlio si estende poi tra Padre e tutti i suoi figli. Non siamo soli, non siamo orfani. Abbiamo un Padre che ci ama e un fratello, Gesù, che ha dato la vita per noi. Dio si è fatto vicino e la speranza diviene certezza di vita in famiglia, quella di Dio dove c’è Gesù che parla e fratelli e sorelle che si aiutano e si sostengono a vicenda.
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