16.07.2023 – 15^ del Tempo Ordinario: Beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano (Mt 13,16)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,Il brano del vangelo di questa domenica dà inizio al discorso in parabole di Gesù (Mt cap 13) e ci presenta la parabola del seminatore e la sua spiegazione, con un intermezzo sul “perché” Gesù parli in parabole. I discepoli rivolgono a Gesù una domanda diretta: “Perché parli loro in parabole?”, come a dire che la parabola sembra incomprensibile. E come se la storia, di per sé molto chiara (un seme gettato che incontra tipologie diverse di terreno e se incontra quella giusta produce moltissimo) abbia bisogno di qualcosa d’altro, di qualcuno che spieghi, rifletta e faccia ragionare.
Noi sappiamo che questo qualcuno è semplicemente Gesù. Non si può fare a meno di lui se si vuole essere discepoli che accolgono veramente il seme della Parola e impediscono al Maligno di rubarlo dal cuore, all’inganno della ricchezza di soffocarlo, alle tribolazioni, alle sofferenze e alle persecuzioni di creare ostacolo, che non gli permette di portare frutto.
Quel Gesù, che sta parlando ai discepoli e che oggi parla a noi, è colui che dona la capacità di ascoltare la Parola e di comprenderla.
Sappiamo poi che questo “comprendere” significa mettere in pratica; significa decidersi per il Signore.
Questa parabola allora diventa un’occasione per chiedersi “chi è Gesù per me?”, e che cos’è per il terreno della mia vita la sua Parola? Perché può essere che da anni non riusciamo a mettere insieme il seme buono e la “nostra” terra. Allora sentiamo necessaria questa proposta del Maestro:
“Beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano”. Mettersi ai piedi di Gesù, ascoltare la sua Parola con autenticità, permettere che essa entri nelle nostre vite, è un momento di verità e di onestà.
Se iniziamo in questo modo e prendiamo sul serio la sua Parola, quel seme può incontrare tratti di terra buona e produrre frutto in abbondanza.
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