12.11.2023 – 31^ del Tempo Ordinario: IL GRIDO DI MEZZANOTTE! – Mt 23,1-12

12.11.2023 – 31^ del Tempo Ordinario: IL GRIDO DI MEZZANOTTE! – Mt 23,1-12

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Sembra che dobbiamo essere noi ad andare mentre in realtà è Lui a venirci incontro. È Lui che ci precede in tutto. Il suo Amore è da sempre.
Il grido mette in luce se l’incontro è desiderato e per esso si è vive. Si tratta di qualcosa di essenziale per la vita. Posso chiedermi allora se Gesù è oggetto primario dei miei desideri. E posso provarlo se al mattino quando mi alzo il pensiero va diretto a Lui, ed esprime la tensione quotidiana: per chi vivo questo giorno e come lo vivo?
“Non vi conosco” dice la voce dal di dentro. Come a dire: ci siamo visti ma solo di sfuggita e ci siamo parlati a monosillabi. Tante cose ho visto fare e con attenzione ma con l’intento di soddisfare la tua persona. Non ho sentito quell’amore che come fiore sboccia e manifesta la sua bellezza attraente.
È come se uno sposo e una sposa dicesse l’uno all’altro: non ti riconosco! È il segno che viene a mancare la relazione e i due non comunicano più tra loro.
Con Gesù è la stessa cosa.
O Egli è tutto o non può riconoscerci. E che sia “tutto” è la pura verità. E se anche mi allontano per lavoro o altro motivo, vivo sempre con Lui, per Lui e in Lui. i miei pensieri non lo tradiscono.
Nessuno sbaglia se gli dice: tu sei tutto per me. Anche chi è legato da un sacramento, non sarà mai possesso di qualcuno e può mantenere un rapporto unico con Lui. La verginità la realizza l’amore. Chi ama è sempre vergine. E l’amore non s’inventa e non si acquista da qualche parte ma è vivo come fiamma ardente che si alimenta ogni giorno di più.
E poter affermare con Geremia: “Mi dicevo: “Non penserò più a lui, non parlerò più nel suo nome!”. Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo” (20,9).
Cosa fare in concreto:
1. Essere fedeli all’appuntamento con Lui.
Non sono io a fissarlo, è già nella sua agenda. E sono io quindi a non dover mancare!
2. Farlo diventare colloquio a tu per tu.
Posso fare tante cose per Lui ma cosa diventano se non lo incontro di persona? Posso dare per scontato che lo amo?
3. Nutrire un forte desiderio della Sua Parola.
Già Geremia lo esprimeva così: “Quando le tue parole mi vennero incontro, le divorai con avidità; la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore” (15,16). E Giovanni conferma: “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui” (14,21). Come a dire: lo metterò a parte della vita del Padre della quale anch’egli fa parte.
4. Incontrarlo in ogni persona.
È questo che scaturisce dalla relazione con Lui e la sua Parola, come naturale conseguenza. Viene infatti illuminata la sua immagine stampata in ogni persona. Se infatti non ho con Lui un rapporto vero cosa ne potrà essere della sua immagine?