24.12.2023 – 4^ Domenica di Avvento: IL MISTERO DEL NULLA CHE DIVENTA TUTTO
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Quando l’amor volle in terra regnar, la sua Parola volle a tutti annunziar.
Le sue celesti armonie bramavano qui tra noi risuonar.
Per realizzar questo piano il Signor volle trovare uno sfondo in un cuor.
La luce su quest’ombra brillò e l’armonia sul silenzio d’amor
Chi è questa ombra mirabile, si perde nel sole e risplende più,
chi è questo silenzio altissimo d’amor, Maria, sei tu.
Vogliam di te in eterno cantar immenso ciel che traspare il Signor.
Sei tu la Madre e per te venuto è il Signor qui tra noi.
IL VERBO SI FECE CARNE
Gesù essendo bella forma di Dio
attributi essenziali che manifestano al di fuori la «natura»
non considerò lo stato di uguaglianza come preda
da non mollare o da prendere, cioè un’uguaglianza di trattamento, di dignità manifestata e riconosciuta, che Gesù avrebbe potuto rivendicare, anche nella sua esistenza umana.
si vuotò di se stesso
dal verbo greco che significa «vuotare» è venuto il termine «kenosi». Ciò di cui il Cristo fatto uomo si è liberamente spogliato, non è la natura divina, ma la gloria che gli spettava di diritto, che possedeva nella sua preesistenza (cf. Gv 17,5), e che avrebbe dovuto rimbalzare sulla sua umanità (cf. la trasfigurazione, Mt 17,18p). Egli ha preferito privarsene per riceverla solo dal Padre (cf. Gv 8,50; Gv 8,54), come ricompensa per il suo sacrificio (vv 9-11).
assumendo la condizione di servo
il termine si oppone al titolo di «Signore» (v 11; cf. Gal 4,1; Col 3,22s
divenendo simile agli uomini dunque non soltanto un vero uomo, ma un uomo “come” gli altri condividendo
tutte le debolezze della condizione umana, eccetto il peccato.
trovato come un uomo per il suo aspetto; umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce,
fatto uomo ha adottato una via di sottomissione e di umile obbedienza. E’ probabile che Paolo pensi al «servo» di Is 52,13-53,12 ; cf. Is 42,1+).
UN NULLA CHE E’ TUTTO
È più facile formare dei gruppi psicologici e legare gli altri con scopi che soddisfano comuni esigenze individuali ma transitorie,
che costituire una comunione totale di vita dove il singolo è tutto nella considerazione degli altri e, allo stesso tempo, nulla per la cosciente e volontaria donazione di sé agli altri.
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