Durante un ritiro era previsto un tempo per la “meditazione”. Non ho grande dimestichezza con questa pratica e vedevo che ognuno, dopo aver letto una pagina del Vangelo, si estraniava nei propri pensieri, guardava lontano.
Quanto a me, una volta letto qualcosa, sono rimasto in silenzio a guardare, davanti a me, un vecchio platano dal tronco maestoso.
Pensavo a quanta gente era passata senza farci caso. Quell’albero, delicatamente, mi stava dicendo qualcosa: chissà quante persone mi passano accanto, e io non le vedo, ripiegato su me stesso. Forse era ora di svegliarmi, di cominciare ad accorgermi del mondo intorno. Passato il tempo della meditazione, mi sentivo veramente contento, come per una scoperta.
Da quel giorno, dopo il caffè del mattino, mi siedo a riflettere. Ora con un libro, ora soltanto guardandomi attorno, come per una messa a fuoco della giornata. Ormai non posso più iniziare una giornata senza meditazione.
(B.F. – Italia)
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