14.04.2024 – 3^ Domenica di Pasqua: LA TESTIMONIANZA DELLE FERITE CICATRIZZATE
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,Lo stacco dalla vita di prima lo si vede chiaramente. Gesù è libero e può farsi compagno dei due che camminano per strada, ha un corpo che entra a porte chiuse e per manifestarsi è in grado, pur non avendone necessità, di mangiare.
Lo scambio con un fantasma lo si può capire: quando mai si visto qualcuno che arriva in modo così particolare?
VE L’AVEVO DETTO.
È vero. Ma un conto è sentirne parlare e un conto vedere le cose in atto. La Parola va ascoltata e vissuta e non semplicemente udita per comprenderne il valore e l’efficacia. Ci vuole una mente libera e aperta.
LA TRE PAROLE DELLA TESTIMONIANZA. Risurrezione Il testimone è colui che racconta ciò che ha visto. In questo caso i discepoli possono dire a tutti che quel Gesù che hanno visto crocifisso, è risorto. Essi hanno costatato che le ferite dei chiodi dei giorni prima, erano cicatrizzate. Conversione Si entra in un nuovo modo di pensare ed è quindi necessario abbandonare il proprio che fa immaginare Dio che sta sulle sue, a godersi il suo eterno paradiso, e non uno che ama fino a dare la vita per gli altri. Remissione dei peccati È garantire la possibilità di una vita nuova. L’intervento di Gesù la rende possibile. Diventa così ancor più chiaro il mandato della sera di Pasqua “a chi rimetterete i peccati, saranno rimessi” e che prelude al Sacramento della Riconciliazione capace non tanto ricomporre la vita, quasi a rimettere insieme i pezzi rotti, ma di rinnovarla come all’inizio.
LA NOSTRA TESTIMONIANZA.
Di risurrezione: La comunità in cui viviamo mostra i riflessi della presenza del Risorto? I nostri volti, prima delle nostre parole, dicono la gioia di un incontro che ci ha cambiato la vita?
Di conversione: Dio in cui crediamo lo pensiamo come solitario da tener buono o uno che, nonostante tutto ciò che accade, ci ama immensamente? È uno che, con la sua rigidezza, respinge o un Dio che accoglie a braccia aperte?
Di remissione dei peccati: Chi mi vede e frequenta ha la sensazione che sono sempre nel giusto o anch’io sono un peccatore? La mia esperienza del sacramento della Riconciliazione diventa il corredo per dire ad altri la potenza della grazia – che è l’irruzione dell’amore di Dio nella vita di una persona – ed è incentivo per altri a fare altrettanto?
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