11.08.2024 – 18^ Domenica del Tempo Ordinario: ATTRAZIONE DIVINA – Gv 6,41-51

11.08.2024 – 18^ Domenica del Tempo Ordinario: ATTRAZIONE DIVINA – Gv 6,41-51

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La fede è una specie di innamoramento, un’attrazione divina. Chi si innamora non lo fa mediante un ragionamento più o meno convincente. Il cuore ha le sue ragioni che non sono quelle della mente. L’amore è gratuito, non si compra, te lo ritrovi dentro come un dono immeritato.
Così la fede; è un’attrazione amorosa di Dio: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre». Lo stesso Gesù dirà più tardi, alludendo alla sua morte in croce: «Quando sarò innalzato da terra attirerò tutti a me» (Gv 12,32).
S. Agostino ha ben caratterizzato la situazione: «Non pensare di essere attratto per forza. Anche l’amore è una forza che attrae l’anima … Non è gran cosa essere attratti da un impulso volontario, quando anche il piacere riesce ad attrarci … Dammi un cuore che ama e capirai ciò che dico”.
Non ci si innamora di una persona mai vista e conosciuta. Se non conosciamo non amiamo. L’amore esige una conoscenza sempre più personale e profonda dell’amato. Si progredisce nella fede, che è amore, alla scuola della Parola, perciò Gesù può dire: “Tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me”.
La scoperta del “pane del cielo” non è una conquista dell’uomo, ma un dono gratuito del Padre, che dà a tutti la possibilità di conoscerlo: “Tutti saranno ammaestrati da Dio”.
E tutto accade per mezzo del suo Spirito, l’impulso divino che agisce nell’intimo di ogni uomo e lo sospinge sulle vie della vita. Purtroppo non sempre e non tutti lo assecondano, non tutti apprendono i suoi ammaestramenti, sono docili ai suoi impulsi; “solo chi impara da lui” accoglie Gesù. La domanda da porsi quindi è una sola:
mi lascio istruire dallo Spirito di Cristo oppure preferisco altri cibi?
Mangiare questo Dio fattosi carne significa riconoscere che attraverso “il figlio del falegname” passa la rivelazione piena di Dio, significa accogliere la sapienza venuta dal cielo anche se la si vede rivestita di carne, cioè di tutti gli aspetti caduchi che caratterizzano la nostra debolezza umana.
Non è ancora esplicita l’eucaristia. Gesù si riferisce ancora al suo messaggio, al suo vangelo che gli uomini sono invitati ad assimilare, come pane, fino a costituire la loro stessa vita.
In Gesù ogni parola di Dio si svela. Ed è una questione di amore appassionato alla Parola che coinvolge e fa luce. Oggi così posso comprendere l’eucaristia, frutto reale delle Parole di Gesù che dicono e garantiscono vita eterna.