05.01.2025 – 2^ Domenica dopo Natale: E il Verbo si fece carne
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,Questo testo sintetizza in sé il mistero dell’Incarnazione e la nostra esperienza di discepoli.
Esperienza di luce, perché veniamo rischiarati da Gesù, la Parola fatta carne. Egli illumina la nostra esistenza, anche gli anfratti oscuri del dolore, della fatica, della morte. Ci strappa alle tenebre, che troppo spesso ci avvolgono e ci impediscono di orientarci in questa nostra storia in cui siamo immersi. Ci traccia una strada sicura, un sentiero di speranza, in mezzo ai mille percorsi che ci vengono proposti con pro-messe mirabolanti, che poi si dimostrano ingannatrici.
È esperienza di una vita piena, la vita stessa di Dio, che pulsa nelle vene della nostra persona e ci dona la forza di vincere il male con il bene, di donarci, senza remore, senza misura.
Esperienza di grazia, di un amore immeritato, che ci viene offerto e donato. Grazia che per ognuno di noi significa essere accolti, essere guariti, essere liberati, essere amati e perdonati. L’ostilità, il sospetto, il pregiudizio, il calcolo lasciano il posto all’ospitalità, all’accoglienza, al dono di sé, alla condivisione, alla fraternità.
Tutto questo dice il vangelo di oggi e ci mostra la straordinaria avventura che ogni uomo e ogni donna può compiere. Perché il Verbo si è fatto carne, perché la Parola è diventata un uomo. E ciascuno di noi si trova davanti la straordinaria possibilità di diventare figlio o figlia di Dio, una condizione che prevede il passaggio attraverso una nuova nascita, in cui si è “generati” da Dio stesso, dal suo amore .
È questo mistero che Giovanni, l’evangelista, ci fa intravedere. Comprendiamo allora le parole del Credo: «Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo». Il Figlio si è fatto uomo perché noi diventassimo partecipi della sua natura divina e attraverso di lui potessimo entrare stabilmente in comunione con il Padre e con lo Spirito. Lo scenario che si presenta ai nostri occhi ha il profumo della pienezza e dell’eternità.
Figli e figlie di Dio: questa è la possibilità che tu offri a ogni uomo e a ogni donna, quella di nascere ad un’esistenza nuova, animata dalla forza del tuo Spirito.
Non è un’operazione gestita da noi, dalla nostra volontà, dalle nostre risorse: è Dio stesso a generarci con la sua grazia ad un’esperienza del tutto inedita perché ci fa partecipare alla sua bontà, alla sua bellezza, alla sua sapienza.
È bello, Gesù, sentirci circondati dall’amore del Padre tuo, dalla sua tenerezza, è bello sentirsi custoditi dalle sue mani, che non sottraggono alle prove della vita, non esonerano dai momenti di fatica, ma fanno avvertire accanto a noi la sua presenza e impediscono allo scoraggiamento di impadronirsi del nostro cuore.
È bello, Gesù, percepire di appartenere a una storia più grande di noi, la storia di Dio con l’umanità, e di trovare posto in un progetto, che assicura un compimento, un traguardo.
È bello, Gesù, sapere di essere accolti nella nostra fragilità, nei nostri limiti, nelle nostre debolezze e inadempienze, da un amore incondizionato e sicuro che mai si lascia scoraggiare.
(testi Roberto Laurita tratti da Servizio della Parola )
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