Nel 1970 è mandato parroco a Godrano, un paese di 1000 abitanti su un’altura fredda e isolata. Più freddo è il clima con cui gli abitanti lo accolgono. Porte chiuse, cuori infranti a causa di una faida tra famiglie che ha seminato decine di morti. Don Pino è sconsolato ma non demorde.
Ad alcuni amici di Palermo che gli chiedono perché ci è andato, risponde lapidario: “Non sono anche loro figli di Dio?” La prima scelta è riportare pace.
Don Pino prega lo Spirito in continuazio-ne. Qualcosa si muove: gruppi di lettura del Vangelo nelle case. Ma il clima resta freddo e teso.
Un giorno va da lui una signora: “Don Pino, o riesco a fare pace con la madre dell’assassino di mio figlio o non posso più organizzare questi incontri in casa mia”. “Vedrà che lo Spirito le darà l’occasione, insista!” Una mattina la madre dell’assassino inciampa e cade davanti alla porta di casa di questa donna. Lei accorre, l’aiuta, la fa entrare in casa. L’altra, colpita dal suo gesto, l’abbraccia: fanno pace. Un gesto che varrà da testimonianza incisiva per tutto il paese.
“I piani dello Spirito Santo sono più pazienti e lungimiranti dei nostri”.