09.11.2014 – 32^ Tempo Ordinario: Dove Dio si fa incontro!
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,“Gesù fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio” (Gv 2,15)
“La parola “frusta” contiene nell’originale semitico un riferimento al dolore ed è tradizionalmente collegata al rinnovamento messianico. Si parlava dei «dolori del Messia» pensando però alle sofferenze che il Messia avrebbe arrecato agli altri, frustando i peccatori e castigando i colpevoli. Invece, nella esperienza cristiana, i dolori del Messia vengono capovolti e interpretati come quelli che ha sofferto lui: il rinnovamento portato dal Cristo deriva dall’aver preso su di sé i dolori meritati dai peccatori.
Si dice poi che Gesù manda fuori le pecore e i buoi. Il verbo «mandare fuori» è lo stesso che ritroviamo dove si dice che il buon pastore porta fuori le pecore (Gv 10,4). Simbolicamente l’evangelista mostra Gesù mentre fa uscire le pecore dal tempio: quegli animali sacrificali sono figura del popolo, vittima di una impostazione religiosa opprimente. Egli interviene, libera le pecore e le manda fuori rovesciando invece il banco di quelli che sono attaccati ai soldi e di quelli che guadagnano sugli interessi.
Il tempio di Gesù (che si identifica con la sua persona) non è più un luogo dove si compra la salvezza, ma dove è possibile incontrare Dio che dona generosamente se stesso, regalando la propria vita per creare comunione.
È così superata la logica del mercato, che ha soffocato la «casa del Padre suo», e viene proposta l’economia del dono”. (da Servizio della Parola 461 e 462, pagg. 123.125)
Alla sua morte infatti il velo si scinde. Dio, in Gesù, si fa incontro, abbraccia tutti, spalanca il cuore (Gv 19, 34). Ognuno può con il dono dello Spirito, conoscere Dio. Lui è disceso. E nasce il rapporto che fa un tutt’uno del dolore e della gioia, conducendoli l’uno accanto all’ altra e il trattino che li unisce è l’ Amore: se uno ama quando soffre, si accorge che Dio è li vicino! Lì per lì, quasi preso alla sprovvista, non si rende conto e poi se ne accorge.
In Gesù, dunque, Dio si è fatto incontro e vive in noi e tra noi. E Paolo lo fa capire in concreto: «Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? …Santo è il tempio di Dio, che siete voi (1^Cor 3,16-17).
È importante allora apprezzare di più se stessi e gli altri. Possiamo incontrare Gesù come persona vivente in noi e nella Chiesa, vera comunità di fratelli e sorelle. È questo il nuovo tempio dove Egli vive per l’amore autentico e reciproco, fatto di gesti di riconciliazione e di perdono, costanti e veri, semplici e delicati.
È anche l’occasione per fare la verità sulla propria famiglia e sulla comunità parrocchiale.
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