Girolamo, da giovane novizio, si trovava immerso nella disperazione: nonostante tutti i suoi sforzi generosi, non riceveva alcuna risposta dal cielo. Andava alla deriva, senza timone, in mezzo a tempeste interiori, al punto che le vecchie tentazioni, già così familiari, non tardarono a rialzare la cresta.
Girolamo era scoraggiato: cosa aveva fatto di male? Dov’era la causa di questo cortocircuito tra Dio e lui? Come ristabilire il contatto con la grazia?
Mentre Girolamo si arrovellava il cervello, notò all’improvviso un crocifisso che era comparso tra i rami secchi di un albero.
Girolamo si gettò a terra e si percosse il petto con gesto solenne e vigoroso. È in questa posizione umile e supplicante che lo raffigura la maggior parte dei pittori.
Subito Gesù rompe il silenzio e si rivolge a Girolamo dall’alto della croce: “Girolamo – gli dice – cos’hai da darmi? Cosa riceverò da te?”. La semplice voce di Gesù basta già a ridare coraggio a Girolamo che si mette subito a pensare a qualche regalo da poter offrire all’amico crocifisso. “La solitudine nella quale mi dibatto, Signore”, gli risponde. “Ottimo, Girolamo – replica Gesù – ti ringrazio. Hai fatto davvero del tuo meglio. Ma non hai qualcosa di più da offrirmi?”.
Girolamo non esita un attimo. Certo che aveva un sacco di cose da offrire a Gesù: “Naturalmente, Signore: i miei digiuni, la fame, la sete. Mangio solo al tramonto del sole!”. Di nuovo Gesù risponde: “Ottimo, Girolamo, ti ringrazio. Lo so, hai fatto del tuo meglio. Ma hai ancora qualcos’altro da darmi?”.
Girolamo ripensa a cosa potrebbe ancora offrire a Gesù. Ecco allora che ricorda le veglie, la lunga recita dei salmi, lo studio assiduo, giorno e notte, della Bibbia, il celibato nel quale si impegnava con più o meno successo, la mancanza di comodità, la povertà, gli ospiti più imprevisti che si sforzava di accogliere senza brontolare e con una faccia non troppo burbera, infine il caldo di giorno e il freddo di notte. Ad ogni offerta, Gesù si complimenta e lo ringrazia. Lo sapeva da tempo: Girolamo ci tiene così tanto a fare del suo meglio! Ma ad ogni offerta, Gesù, con un sorriso astuto sulle labbra, lo incalza ancora e gli chiede: “Girolamo, hai qualcos’altro da darmi?”.
Alla fine, dopo che Girolamo ha enumerato tutte le opere buone che ricorda e siccome Gesù gli pone per l’ennesima volta la stessa domanda, un po’ scoraggiato e non sapendo più a che santo votarsi, finisce per balbettare: “Signore, ti ho già dato tutto, non mi resta davvero più niente!”.
Allora un grande silenzio piomba nella grotta e fino alle estremità del deserto di Giuda e Gesù replica un’ultima volta: “Si, Girolamo, hai dimenticato una cosa: dammi i tuoi peccati, perchè possa perdonarteli!”.
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