Dirigo un’agenzia di banca e una sera, uscendo dall’ufficio, mi portavo dentro la stanchezza del giorno e un grosso problema irrisolto. Riguardava un cliente che si era comportato male col suo conto corrente. Intravedevo solo due soluzioni che mi davano sofferenza: danneggiare gravemente il cliente, avviando le pratiche legali, o rischiare di venire meno ai doveri.
Avevo un appuntamento con mia moglie, per tornare insieme a casa. Di solito cercavo di liberarmi dai pensieri, ma quella sera non ci riuscii. Lei capì subito e mi disse: “Giornata pesante oggi, vero?”. Cominciai a dirgli qualcosa, all’inizio vagamente e poi più dettagliatamente. Mary non era addentro ai problemi di banca, ma ascoltava attentamente. Dopo averle detto tutto mi sentii come sollevato ed avvertii serenità e fiducia. Il problema rimaneva ma ora non era più solo mio. Il suo silenzio, il suo ascoltare fino in fondo mi avevano dato forza e luce.
L’indomani cominciai ad intravedere una terza soluzione che mi consentì, nel rispetto dei miei compiti, di non danneggiare il cliente. (G.K., Inghilterra)