04.01.2015 – 2^ Domenica del Tempo di Natale: Tu sei mio figlio da sempre!

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

Il grande desiderio di Dio – che è poi la sua volontà – è quello di stare con gli uomini e lo fa “piantando una tenda” (cfr Sir 24,12). Essa dice una struttura precaria perché l’importante è essere tra gli uomini, vivere con loro! Ed esprime chi è e come agisce Colui che vi sta dentro: è Dio che si muove con Sapienza.

Il motivo di questo desideri è che Egli ci ha “predestinati ad essere figli adottivi” (Ef 1,5). Vuole stare in mezzo a noi come Padre con i suoi figli e creare famiglia. Egli dunque è un Padre che ha nel cuore sempre e soltanto i figli!

Per renderlo evidente si fa uomo tra gli uomini, di carne come la loro carne; non solo quindi desidera essere tra gli uomini ma nell’uomo assimilandolo a Sé.

In Gesù “venne ad abitare in mezzo a loro” (Gv 1,14) svelando quel desiderio e quella volontà: Dio si abitua a stare nell’uomo perché anche l’uomo si abitui a sua volta a vivere in Dio!

E così “a quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio” (Gv 1,12). Il mistero della Parola che si fa carne cala dunque in ogni figlio di Dio, in me, in te, in noi.

E diventa vero che “Dio nessuno l’ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è Lui che lo ha rivelato” (Gv 1,18). Gesù parlarci di Dio, perché Lui è venuto dal “seno del Padre”, cioè “dal di dentro” di Dio, perché Figlio di Dio. Ha un volto umano e si è espresso con parole umane, ha parlato di sé, si è fatto conoscere anche a noi. Se si vuol conoscere, allora, chi è il Padre, lo si chiede a Gesù, non ad altri; e per sapere quel che Gesù ha detto del Padre, occorre attingerlo dal Vangelo, non altrove. E Gesù ha rivelato il Padre come “Amore”. Basterebbe meditare con serietà la stupenda parabola del padre misericordioso e del figlio che torna a casa dopo un’esperienza negativa (Lc 15,11-32).

E così assicura Giovanni: “abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità” (Gv 1,14).

Ma tutto questo lo può fare solo l’Amore che, in Dio, si esprime così: ciò che è mio è tuo; io sono in te e tu in me; non posso essere felice da solo. Un tale amore trabocca come grazia su grazia perché tu sei mio figlio da sempre! Tuttora di fronte alla Parola che si fa vita della vita dell’uomo, si può vedere lo stampo del Padre che ama.

Può accadere come a Melbourne alle suore di Madre Teresa:

“Raccolsero un uomo sulla strada. Era alcolizzato senza nome, senza lavoro, senza niente, un vero reietto della società. Dopo una settimana, quando era ormai ristabilito, quest’uomo andò dalla Sorella e le disse: “Adesso sto bene e ritorno a casa: non berrò mai più. Mi sono reso conto che Dio mi ama“. Tornò a casa sua, da sua moglie e dai suoi figli; e si mise a lavorare. Dopo un mese si presentò con il primo salario e lo diede a suor Monica, dicendo: “Si serva di questo denaro per mostrare l’amore di Dio ad altri, come ha fatto con me”.