Mi porto dietro la passione per il presepe fin da bambino. …Adesso non posso più permettermi “qualche giorno” per allestire presepi, ma mi piace andare ad ammirare quelli costruiti da altri.

Davanti a uno di quelli che tutti in città vanno a vedere incontro una coppia di amici col loro bimbetto. Pippo è incantato davanti al presepe meccanico e non ha molte attenzioni per salutarmi. Continuando a guardare i movimenti delle statuine, mi dice:

— Anche noi a scuola (materna) abbiamo fatto il presepe!

— Hai partecipato anche tu? — chiedo io.

— Ogni bambino ha scelto una statuina da un cesto dove ce n’erano tantissime, tutte colorate!

— Tu quale hai scelto?

— Io ho scelto quella della mia nonna che prepara il pane; sembrava proprio lei!

— Eh sì, la tua nonna è proprio brava a fare il pane e le torte. E la tua mamma ha imparato bene.

— Io cercavo la statuina di santa Befana, ma non c’era.

— Ma certo! La Befana non è un personaggio del presepe e non è una santa!

— Perché allora facciamo la festa di santa Befana, che mi porta i doni come Gesù Bambino?

— Non è festa di santa Befana, è la festa dell’Epifania.

— Io ho sentito dire Befana.

— Tu come ti chiami?

— Pippo.

— Ma a scuola, come ti chiama la maestra?

— Giuseppe.

— Perché quello è il tuo nome. Chi però ha confidenza con te ti chiama con un nomignolo. Si vede che tu la conosci bene la Befana.

— Certo, è uno dei miei personaggi preferiti. Ma perché santa Befana (!) è vecchia?

— Perché è da tanto, tanto tempo che gira per far conoscere Gesù.

— E perché vola su una scopa?

— È  per dirci che sono i servizi più semplici, come pulire casa, che ci fanno volare in alto e ci portano a incontrare Gesù.

— E perché…

— Uh! Guarda! Sta sorgendo la stella cometa! (Ho schivato un altro “perché”).

(M. Matté – da Settimana 1/2015)