03.05.2015 – 5^ Domenica di Pasqua: Oggi devo fermarmi a casa tua! (Lc 19,5)

03.05.2015 – 5^ Domenica di Pasqua: Oggi devo fermarmi a casa tua! (Lc 19,5)

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Editoriali, Liturgia,

UNA VISITA DENTRO UN  CAMMINO DI CHIESA

La visita pastorale è sempre un momento importante nella vita di una Diocesi, come evento di grazia (l’incontro intenso e vivace tra il pastore e il suo popolo) e come verifica del cammino (il pastore si rende conto in prima persona cosa accade in ciascuna delle parrocchie lui affidate).

Questa visita pastorale ha una finalità ulteriore, che porta con sé una particolare organizzazione della stessa: accompagnare quella riorganizzazione della presenza ecclesiale in rapporto al territorio che si concretizza nelle “unità pastorali”, come vengono descritte e istituite nel Direttorio Come sono belle le tue tende.

UNA VISITA “PER UNITÀ PASTORALI”

Da questa finalità – verificare e incoraggiare un percorso pastorale ben preciso – derivano alcune impostazioni di fondo nell’organizzazione della visita sul territorio, su tutte la decisione di considerare l’unità pastorale – e non la parrocchia – come riferimento territoriale di base. Le parrocchie (ma anche le comunità più piccole, già parrocchiali), ovviamente, vengono prese in considerazione, ma in quanto parte di un “sistema” più ampio. Ciò porta con sé alcune importanti conseguenze:

* prima ancora di ciò che viene fatto in ciascuna parrocchia, interessa il livello di integrazione della pastorale, cioè quanto viene fatto insieme dalle diverse parrocchie: progetti, percorsi di formazione, celebrazioni, azioni ordinarie e straordinarie.

* nessuna parrocchia avrà “tutta” la visita pastorale: sarà l’insieme di incontri e celebrazioni previste nell’unità pastorale che potrà rivestire il carattere di completezza. D’altra parte, ciascuna parrocchia (e comunità) ospiterà una parte della visita pastorale: nessuna di esse rimarrà esclusa.

UNA VISITA CHE GUARDA AL FUTURO

I diversi appuntamenti della visita pastorale hanno innanzitutto lo scopo di rendere edotto il vescovo (e forse le stesse comunità cristiane) del cammino finora compiuto nell’attuare il Direttorio: sarà un’importante occasione anche per vedere se tutti lo hanno ben compreso, soprattutto per ciò che attiene al suo carattere pastorale – cioè volto a stimolare una più efficace presenza missionaria della Chiesa nel territorio – e non meramente gestionale – cioè mosso dalla preoccupazione della diminuzione del clero.

Nessuno, però, si illude che il cammino sia compiuto: si troverà che molto rimane ancora da fare, anche in quelle unità pastorali che più e con maggiore convinzione avranno lavorato nella direzione della “pastorale integrata” e missionaria. Per questa la visita sarà un’importante occasione per guardare insieme al futuro, nella consapevolezza che nessuna ha le ricette per attuare nei diversi territorio l’unità pastorale tra le parrocchie: si tratta di un cammino i cui passi concreti chiedono di venire individuati e sperimentati insieme. Nel confronto del Vescovo, dei preti e dei diaconi, con gli operatori pastorali e con le comunità cristiane, potrà emergere una visione nuova e condivisa.