“E Gesù si meravigliava della loro incredulità” (Mc 6,6)

Anche Gesù non riesce a capire il perché di resistenza dei suoi compaesani che non solo puntano i piedi ma che, addirittura, si scandalizzano di Lui.

Gesù mette in crisi il loro modo di credere e quindi di comportarsi. Si nota che non fa riferimento ai profeti come fanno gli scribi ma si pone Egli stesso come metro di lettura di ciò che essi hanno detto. Hanno infatti parlato in vista di Lui; per cui d’ora in poi tutto va riletto dal suo punto di osservazione.

E si nota che, come i profeti hanno trovato sempre ostacoli e non sono stati ascoltati, così ora, venuto Gesù, il Messia atteso e da loro annunciato, non sono in grado di riconoscerlo.

La meraviglia di Gesù è in relazione alla chiusura ad ogni sorpresa, ad ogni novità di Dio. Si direbbe che abituati a respirare aria consumata non hanno più le narici buone per introdurre aria pulita.

In tal modo viene bloccato anche Gesù che non può esprimersi come vorrebbe limitandosi a rispondere alla fede di qualcuno!

Per non ripetere oggi lo stesso errore:

1. Vivere bene il proprio dovere – e i nazaretani andavano in sinagoga tutti i sabati – ma pur sempre aperti all’imprevisto del tempo di Dio.
2.  Evitare di andare in Chiesa solo per consuetudine. Si sa come si entra ma non si può sapere come si esce.
3. Conoscere Gesù con il desiderio di convertirsi e non con la smania di trovare in Lui ciò che corrisponde a ciò che pensiamo.
4. Credere alla grazia di Dio, al suo intervento d’amore che nelle debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce, ci dà la possibilità di soffrirle per Gesù.