Un Dio contromano – 5 MINUTI PER TE – pensieri del mattino al soggiorno tratti da Città Nuova online di C. Donegana

Un Dio contromano – 5 MINUTI PER TE – pensieri del mattino al soggiorno tratti da Città Nuova online di C. Donegana

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Articoli,

Venerdì 17.07.2015

Quali sono le sue preferenze?

È chiaro che Gesù ha delle preferenze e sono per i non preferiti dalla società, gli emarginati, gli esclusi socialmente e religiosamente.

Vuole portarli “dentro” e per questo fa loro posto.

Il problema è che quelli che sono già insediati non vogliono fare spazio, né a loro né a lui, e lo accusano di non rispettare le regole. Lo accusano di essere sovversivo e, in realtà, lo è: non sopporta e non si lascia irretire da regole di morte (sabato, purificazioni, digiuni, meriti … ) per garantire una società e una religione di morti.

Una discriminante è chiara nella vita e nelle parole di questo Gesù: l’importante non è lui, ma l’altro, e quanto meno l’altro è importante per la società, tanto più diventa importante per lui.

Non è un Dio che chiede adorazione e lode, ma che conferisce dignità a chi non l’ha, perdendo la propria. Chi l’ha già (o se l’è attribuita) ha già ricevuto la sua ricompensa.

È un Dio radice dell’albero e non chioma, radice che permette alla chioma di svilupparsi e fiorire.

Mi chiedo: faccio in modo che l’altro si senta più importante di me?

Sabato 18.07.2015

Dio mio, Dio mio, perché                                   mi hai abbandonato?

E un Dio contromano. Quanti lo incontrano? Pietro cerca di farlo ragionare; i suoi parenti temono che sia impazzito; i farisei e i capi religiosi lo odiano perché smuove le fondamenta delle loro costruzioni religiose privilegiate; il popolo tenta di usarlo per riempirsi la pancia … Alla fine della sua vita il suo seguito si è rarefatto, ma lui non recede dalle sue idee e dalle sue scelte.

Perché?

È stato il suo grido alla fine.

Perché?

«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»

Una domanda che smonta le nostre certezze su Dio, il nostro linguaggio fatto di affermazioni presuntuose: «Dio è così e cosà; la pensa in questa maniera; la vera religione, il vero cristianesimo è questo». No.

Dio è un’interrogazione, che mette in scacco tutte quelle nostre affermazioni sicure e i comportamenti che ne conseguono: «se agisci così sei un vero cattolico; questa è la volontà di Dio su di te; questi sono buoni e quelli sono cattivi; qui ci sono i nostri e là stanno i loro».

Perché?

Dio è amore.

Mi chiedo: quando penso a Dio-Amore, lo penso così?