09.08.2015 – 19^ Tempo Ordinario: Io sono il pane vivo (Gv 6,51)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,La folla, prodigiosamente saziata, cerca Gesù perché vorrebbe ancora quel pane. Gesù, però, aiuta quelle persone a cogliere il senso profondo di quel fatto.
Il brano del vangelo della liturgia odierna parte dalla reazione all’affermazione di Gesù che si propone come il pane di Dio disceso dal cielo.
L’obiezione che gli muovono gli ascoltatori è la solita: essi sono convinti di conoscerlo: sanno che è il figlio di Giuseppe e immaginano di conoscere il padre e la madre. Deducono, quindi, che non può essere disceso dal cielo.
Quante volte anche noi “sappiamo” come dovrebbe essere Dio, come Lui dovrebbe agire e guidare l’universo. E questo nostro modo di pensare blocca la fede.
La reazione di Gesù dapprima lo porta a ribadire la sua stretta unione con i Padre e il suo ruolo decisivo di unico rivelatore di Dio. Quindi afferma la propria relazione con la vita, riprendendo per due volte l’affermazione: “Io sono il pane: io sono il pane della vita (48) e io sono il pane vivo disceso dal cielo” (51).
La condizione per accedere a questo pane è credere: avere una relazione di fiducia nei confronti di Gesù, riconoscendolo come l’autentico Figlio del Padre.
La fede è dono. La condizione richiesta a noi è la docilità: ascoltare e lasciarsi istruire. Credere in Gesù non è in potere dell’uomo. A noi unicamente è richiesto di acconsentire alla grazia che ci viene offerta.
Proviamo in questa settimana a lasciarci istruire da Dio e a fidarci di come Lui si dona a noi
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