09.08.2015 – 19^ Tempo Ordinario: Un Pane che discende dal cielo!

09.08.2015 – 19^ Tempo Ordinario: Un Pane che discende dal cielo!

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

“Io sono il Pane disceso dal cielo” (Gv 6,41)

È un pane che non viene dalla terra, non è invenzione dell’uomo. È invece opera di Dio che è capace di trasformare un pezzo di pane in un’altra realtà che è addirittura una Persona. È per delle parole autorevoli di un prete, che tutto ciò accade.

“Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da Lui, viene a Me” (Gv 6,45)

Ecco come possiamo riconoscere il Mistero. Solo per grazia! Gesù dice che è il Padre a far conoscere la sua identità anche eucaristica.

Il Padre va, allora, ascoltato … vivendo da figli; e bisogna imparare da Lui … amando l’altro come fratello e sorella.

Allora si può andare da Gesù e riconoscerlo non solo come inviato dal Padre ma come vero Figlio unito da sempre a Lui.

Credere in Gesù – al di là dei sentimenti e delle emozioni – è credere all’ Amore del Padre, che Egli incarna, e amare. “Chi ama – dice Giovanni – conosce Dio perché Dio è Amore!” (1Gv 4,7)

  • Paolo descrive così la man-canza di carità.

1 Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita … farei solo rumore!

2E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza … fossi cioè imbottito di cultura teologica!

Se possedessi tanta fede da trasportare le montagne … fossi uno che dice preghiere i continuazione, che compie il suo dovere, è onesto, frequenta incontri, dice che ci crede … ma non avessi la carità, non sarei nulla.

3E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per averne vanto … facessi atti di beneficienza … ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe. (1Cor 13,1-3)

Perché questo? Chi non ama, non può conoscere Dio!

  • E lo stesso Paolo dà questo suggerimento: “Camminate nella carità, come e perché Cristo Gesù ci ha amato” (Ef 5,2).

1.            Si dice “Camminate”: è utile aiutarsi reciprocamente.
2.            Ridirsi – con gli amici, i familiari, i membri della stessa comunità cristiana… – la volontà di camminare insieme.
3.            Condividere le esperienze positive su come abbiamo amato, in modo da imparare gli uni dagli altri.
4.            Confidare, a chi può comprenderci, gli sbagli commessi e le deviazioni dal cammino, in modo da correggerci.
5.            Anche la preghiera fatta insieme potrà dare luce e forza per andare avanti.

(dal  Commento di F. Ciardi alla Parola di vita agosto 2015)