08.12.2015 – Immacolata Concezione: Essere nell’unità!

08.12.2015 – Immacolata Concezione: Essere nell’unità!

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

“Ti schiaccerà la testa” (Gen 3, 15).
“Con un solo animo e una sola voce rendiate gloria a Dio” (Rm 15,6).
“Quel giorno… vegliate in ogni momento pregando” (Lc 21, 34.36).

Insieme a Maria si vive una battaglia per l’unità e così, con un solo animo e una sola voce, possiamo dare gloria a Dio. Per Maria, è Gesù che viene e a vincere. Noi, da soli, possiamo solo soccombere.

La vocazione del cristiano è una sola: è chiamato ad essere come Dio, ossia ad amare. Ogni professione e mestiere non sono che l’ambito umano in cui è possibile esercitare l’amore per stabilire con i prossimi rapporti divini; e quando questi rapporti diventano reciproci, Gesù si rende presente e la vita del Cielo si trasferisce sulla terra, in una famiglia, in una parrocchia, in una scuola, in un ospedale… È un seme di civiltà trinitaria che, innestato nella società umana, la trasforma a immagine e somiglianza di Dio.
I laici, in un piccolo quartiere di paese, possono prendere le iniziative apostoliche per quanto riguarda i loro prossimi che sono in quel quartiere, senza pendere dalle spalle del parroco. L’importante avere l’unità con lui in quanto garante che quello che fanno, come apostolato, non è idea loro ma apostolato della Chiesa.
Questo decentramento di organizzare un tè con gli amici e intanto trovare il momento per parlare della Parola di Dio e di raccontare le esperienze con tutta la delicatezza e il rispetto, questa autonomia dei gruppi di laici nelle singole case, si deve vedere.
Se due cristiani ad Antiochia e Corinto erano in grado di tenere su una comunità perché oggi no? Due cristiani, non preti. Perché altrimenti l’unità di tutti non potrà accadere. Ci sarà sempre il gruppo della parrocchia e il mondo che vive per conto suo.
Le tracce di Maria.
Dopo la morte di Gesù, lei rimane al centro del Cenacolo con tutta la sua autorità materna verso gli Apostoli, accanto a Pietro che Gesù aveva costituito loro capo.
Maria non “segue” più Gesù: ora è in certo modo trasformata in lui. Dopo la discesa dello Spirito Santo, si può dire di lei con Paolo: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Gal 2, 20). E, come altro Cristo, concorre anche lei, a suo modo, all’espansione della Chiesa. Quando i discepoli erano riuniti con Lei discese lo Spirito Santo che li investì in modo veemente ed essi pronunciarono parole di vita con una forza così travolgente da convincere migliaia di uomini a seguire Gesù. E battezzarono ed edificarono la Chiesa.
Ma essi, come sottolinea la Scrittura, erano con Maria, insieme con lei. Era lei la presenza dell’amore, di un amore nuovo. Se noi ci amassimo fra cristiani come se vi fosse Maria, la Madre nostra, fra noi, credo che avremmo una maggiore comprensione della Parola di Dio predicataci dai seguaci degli Apostoli, ed essa penetrerebbe in noi come negli altri così fortemente da scatenare attorno a noi la rivoluzione cristiana…; perché, diciamolo pure, troppo si dormicchia e si bivacca e ci si trastulla in mille vanità, spacciandoci per cristiani, mentre la rivoluzione dell’odio invade il mondo.
Per ricordare e vivere:

  1. Così la plasmò Dio stesso, liberandola dalla colpa d’origine come evento comune ma non dalle conseguenze tipiche di ogni creatura. Cosa questa a Lei impossibile!
  2. Ha aderito alla Parola di Dio prima di concepirla. Gesù dirà: “Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato” (Gv 15,3). L’adesione alla Parola è a lei possibile mentre il concepimento è possibile solo a Dio.
  3. Era distaccata dal bene che faceva compreso il lasciare il figlio al progetto su di lui. Lei vive costantemente per… senza fermarsi a gustare i frutti del suo Amore. Per questo era Amore come il Figlio, cioè immacolata.