31.01.2016 – 4^ Tempo Ordinario: Mettersi in cammino!

31.01.2016 – 4^ Tempo Ordinario: Mettersi in cammino!

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

“«Nessun profeta è bene accetto nella sua patria … Egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino» ” (Lc 4,24.30).

Gesù sembra voler provocare i suoi compaesani e invece compie verso di loro un grande atto d’amore che è quello di illuminarli sull’autenticità della loro fede e quindi anche sulla qualità della loro vita.

Proviamo a vedere da che cosa parte la reazione violenta dei nazaretani.  Gesù deve aver detto o fatto qualcosa che ha urtato la loro sensibilità. E una ragione dell’ostilità forse può essere scoperta.

È costume durante la celebrazione che chi proclama il secondo testo biblico legga almeno tre versetti del libro di un profeta. Nella povera sinagoga di Nazareth probabilmente non ci sono tutti i libri dei profeti, ma solo quello di Isaia.  È probabile che – letto e riletto ogni sabato – tutti lo conoscano ormai a memoria. Il brano scelto da Gesù, tra l’altro, è uno dei più noti.

L’irritazione degli ascoltatori potrebbe essere determinata dal fatto che Gesù ha bruscamente interrotto la lettura dopo un versetto e mezzo. Perché non è andato oltre? Se si legge il seguito, si intuisce la ragione. Dopo “Sono stato inviato…ad annunciare un anno di grazia del Signore” il testo prosegue: “e predicare un giorno di vendetta per il nostro Dio” (Is 61,2).

Era questa la frase che tutti volevano sentire. Gli abitanti di Nazareth, come tutti gli Israeliti agognavano questa vendetta, desideravano ansiosamente l’intervento punitivo di Dio contro i pagani che per tanti secoli li avevo oppressi. Ora che finalmente sembrava giunto il momento della resa dei conti, ecco che, al posto della vendetta, Gesù annuncia un “anno di grazia”, il condono di tutti i debiti, la benevolenza incondizionata di Dio verso tutti.

Domandiamoci:

In quale Dio noi crediamo se, fattosi vicino, non lo riconosciamo? Gesù non è capito e, di più, è disprezzato, de-prezzato, senza valore.

Quanti atti di amore sono capiti, apprezzati?

“Gesù, passando in mezzo a loro, si mise in cammino”: è il messaggio di consolazione e di speranza che Luca vuole dare ai cristiani delle sue comunità i quali si trovano a dover affrontare opposizione, incomprensioni, dissidi, ostilità. Il rischio che corrono è di dimenticare che si sta ripetendo in loro ciò che è accaduto a tutti i profeti e al loro Maestro.

L’insegnamento per noi.

Perché se non si è compresi, se ciò che si fa, non è accolto, suscita talora sentimenti di stizza se non rancorosi? Se, Gesù ha trovato la stessa difficoltà, perché io dovrei prendermela così tanto? Non sarà forse che è toccato il mio amor proprio e l’attacca-mento a ciò che faccio?

Forse è meglio, come Gesù, mettersi in cammino verso l’Amore vero che può umanamente fallire ma non può di certo essere eliminato, anzi più tocca il fondo e più diventa fecondo.

In conclusione possiamo chiedere:

Perché, Gesù, tanta resistenza cosi da cacciarti fuori? Non è certo perché sei cattivo o vuoi essere polemico. Semplicemente perché Tu non dai spazio al potere, all’arrivismo, all’autoreferenzialità e, so-prattutto, all’ orgoglio e personale e di popolo. Tu dimostri che Dio ama l’uomo, ogni uomo. Ed è questo “amare tutti” che disturba chi ama se stesso e alcuni altri, chi va sul sicuro senza rischi per sé. Tu allarghi e allunghi lo sguardo e disturbi i miopi. Ma sei pronto a dare occhi nuovi a chi lo vuole.