20.03.2016 – Le Palme: Umiltà della fede!

20.03.2016 – Le Palme: Umiltà della fede!

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

Oggi abbiamo lampante davanti a noi il cambiamento di opinione della folla nei confronti di Gesù. Essa passa in un attimo dall’ “Osanna” al “crocifiggilo”.

È una grande lezione per noi sull’umiltà della fede: è possibile sempre il “voltafaccia” e, per lo più, per salvare se stessi.

Vedi Pietro che le combina grosse dopo aver fatto, addirittura, esperienze “mistiche” come quella del Tabor dove ha visto, come testimone oculare, Gesù trasfigurato nella sua gloria.

In questo Vangelo, ad esempio, vuol dimostrare l’amore a Gesù seguendolo dovunque ma sono solo a parole… in realtà non riesce a far compagnia, nemmeno un’ora, a Gesù che è prostrato dal dolore nel Getsemani e dorme per la tristezza insieme a Giacomo e Giovanni.  È difficile vedere e accettare Gesù così debole mentre si pensa a Lui come Colui che mette apposto le cose cacciando i nemici e stabilendo un regno con i suoi intorno, magari in posti di potere.

E poi la nel sinedrio egli arriva a dire che non conosce Gesù. In verità può essere anche vero perché in quel modo lui non l’aveva mai conosciuto.

 

Ecco allora lezione finale di uno che invece è capace di riconoscerlo:

39Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!”.

40L’altro invece lo rimproverava dicendo: “Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male”.

 42E disse: “Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno”. 43Gli rispose: “In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso” (Lc 23, 39-43).

Quel malfattore fa una grande scoperta.

Egli scende dalla presunta sua onnipotenza e prende coscienza della sua totale impotenza, del suo limite e del suo peccato e incomincia a pregare; si rivolge a Gesù con una fede mai scoperta e in quella preghiera si rende, per la prima volta, che c’è qualcuno veramente Onnipotente che si fa impotente, non perché colpevole, ma perché è l’ Amore fatto Misericordia che lo vuole incontrare.

E quell’incontro è paradiso.