La ricerca del successo, della bella vita, del denaro. Ma «pur avendo tutto ciò che mi sembrava necessario, mi sentivo non amato, senza un senso per la mia vita». È la testimonianza portata da Maurizio Fratamico durante la Veglia di preghiera con Papa Francesco nella basilica di San Pietro nel maggio scorso, che con il fratello gemello Enzo, ha raccontato di una vita da animatore nei villaggi turistici, ricca di successo, donne e denaro, ma «priva di senso».
E la fede? «Nel mio passato avevo dato spazio a Dio, ma poi mi ero allontanato arrivando persino a rinnegare Gesù. Mia mamma, che ha versato molte lacrime, non ha mai smesso di pregare per me». La svolta nel marzo 2002 quando in presa all’ennesima crisi di senso, «alzai lo sguardo al cielo mentre ero in Africa e chiesi: “Se ci sei fatti vivo”». E quell’incontro arriverà una settimana dopo grazie al fratello Enzo: «Lo vidi pieno di gioia e fece fatica a dirmi che aveva “fatto esperienza dell’amore di Dio”. Lo rifiutai e vidi mio fratello avvicinarsi a me piangendo e dicendomi “ti voglio bene”. Ci ritrovammo abbracciati in ginocchio a recitare il Padre Nostro».
Poi l’incontro con l’associazione Nuovi orizzonti di Chiara Amirante, dove «per la prima volta abbiamo iniziato un cammino dentro al nostro dolore». E ora l’ennesimo gesto d’amore di Dio «nei miei confronti: poter abbracciare papa Francesco».
Da Avvenire
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