06.11.2016 – 32^ Tempo Ordinario: Tutti vivono per Lui (Lc 20,38)
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,Gesù rispose ai sadducei che non credono alla risurrezione:
- “I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; …perché la morte richiede un ricambio;
- ma quelli che sono giudicati degni …c’è una purificazione necessaria da compiere;
- Della vita futura…che è diversa quella di prima;
- E della risurrezione dai morti, …si entra in un mondo dove si vive ma non si può più morire e quindi “non prendono né moglie né marito”.
È la realtà di un disegno di Dio che si completa passando dall’immagine che è la coppia, alla realtà che è Dio Trinità.
La coppia infatti contiene il dono di sé reciproco fino a quello del corpo che esprime l’unità creativa che è in Dio, della quale i due sono fatti partecipi.
Dio Trinità è il dono di sé reciproco che fin dall’eternità esprime Dio come Uno in quanto Amore totale senza interruzione alcuna.
- infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli …Non sono quindi angeli; la loro esistenza è immersione nella vita di Dio dove cioè la totalità della creazione che si completa per l’entrata di uno dopo l’altro. Un disegno eterno che trova il suo culmine.
- E, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. …come garantisce Giovanni che conosce bene Gesù e chissà quanti colloqui ha avuto con Lui:
- 1 Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!
Noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. (1Gv 3,1-2)
- Dio non è dei morti, ma dei viventi; …È la vittoria sulla morte che Dio realizza giorno dopo giorno; il motivo è che essa non rientra nel progetto se non come passaggio da una realtà di fatica, di croce e di peccato ad un’altra realtà leggerissima, senza più bisogno di sofferenza e soprattutto senza possibilità di sbagliare strada.
- Perché tutti vivono per lui”…grazie a Lui siamo qui ora, ma lo saremo per sempre di là oltre la coltre. Egli è Signore della vita e, se è necessario per noi doverla perdere, egli ce la ridà più bella e non più sottoposta a corruzione, simile a quella ridata a Gesù che muore come tutti ma per poi risorgere.
I segni della sua presenza viva sono evidenziati sulla terra dalla luce dell’Amore che è l’unica in grado di rompere le tenebre più fitte. E questo perché è il modo di vivere di Dio e dove arriva illumina tutto: “chi viene dietro a me, dice Gesù, non cammina nelle tenebre ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12). Anche lo spettro della fine si riveste dunque di luce. E mentre si fa buio fitto, la terra si veste di resurrezione!
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