La comunità contrassegna la struttura oratoriana nello stesso modo in cui una famiglia si costruisce la propria casa.
La struttura oratoriana dovrà presentarsi molto aperta e introdurre progressivamente nei diversi spazi specializzati per le specifiche attività che vi si svolgono.
Al centro della vita oratoriana devono esserci bambini e adolescenti: per la loro disponibilità di tempo e la loro richiesta di spazi da abitare al di fuori delle mura domestiche, essi sono la generazione che maggiormente ha l’esigenza di contrassegnare lo spazio con le tracce del proprio passaggio.
Non può essere pensata come una struttura definita una volta per tutte, ma deve rimanere simbolicamente flessibile per nuove accoglienze ed esigenze. Tra queste una dimensione rilevante occupano oggi i ragazzi e le famiglie che non si riconoscono nella nostra tradizione culturale e religiosa.
Le marcature dell’identità cristiana dovranno esser perciò eloquenti e delicate, tali da non nascondere una appartenenza e una storia – quasi dovessimo vergognarcene – ma risultare accoglienti di ogni forma di diversità.
In Oratorio è bene che non non vi siano spazi dedicati a una sola attività altamente specializzata. Ci sono altre agenzie nel territorio qualificate nella formazione specifica di alcune attività: sportive, espressive, artistiche … e dobbiamo lasciare loro il compito di perseguire l’eccellenza.
A noi compete piuttosto l’accoglienza e la versatilità nei confronti dei nuovi ragazzi e delle nuove generazioni.
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