31.12.2016 – Fine anno 2016: Il dono più grande è Gesù
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,“Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia” (Nm 6,25)
Mi voglio figurare il volto di Dio che ci vede qui radunati! Non può che essere un volto felice dal momento egli donando tutto gratuitamente, non ha personal-mente bisogno di qualcosa mentre l’uomo sì. È dunque felice per noi.
E fa “grazia”, dona cioè il senso della vera amicizia, l’essere piacevoli, l’amore alla gratuità, l’essere grati.
“Mandò suo Figlio perché ricevessimo l’adozione a figli” (Gal 4,4.5)
Penso che un papà che si sente dire grazie da un figlio sia felice perché lo vede crescere come uno che sa riconoscere di aver bisogno di altri e quindi non egoista, non chiuso in sé.
È la gioia di papà che vuole soprattutto il bene del figlio.
“I pastori tornarono, glorificando e lodando per quello che avevano udito e visto” (Lc 2,20)
Il dono più grande che Dio poteva farci è Gesù, venuto appositamente per noi, per mettersi al nostro posto. Con Lui possiamo vivere, con Lui possiamo morire per poter con Lui risorgere.
La sofferenza c’era, all’ingresso della nostra casa pronta ad invaderla. Gesù arriva e, prima di entrare, se l’è presa su; e con essa anche la sua radice che è il male al quale abbiamo aderito; il male dei mali che è aver travisato Dio visto non più come Padre ma come padrone.
Gesù viene e si associa a noi per togliere il peccato del mondo che alimenta egoismo, menzogna e ipocrisia per farci gustare la bellezza della vita di figli.
L’eucaristia che stiamo celebrando è “grazie” perché è Gesù stesso che torna come uomo ad essere un vero figlio che riconosce il Padre e si riconosce in Lui. E lo fa imitandolo nel dono di sé come offerta del corpo e del sangue, della sua vita.
Il grazie dice sintonia tra Padre, Figlio e figli nel Figlio.
Grazie non è atto dovuto ma riconoscenza per l’Amore grande di un Padre che ci pensa, ci vuole, attivando in noi fuoco d’amore.
Alla fine ogni figlio dice grazie per esserci e anche il Padre può dire grazie al figlio per averlo riamato in modo deciso, forte e radicale.
Dio non sarà mai creatura ma la creatura in Gesù acquista, per quanto è a lei possibile, le prerogative di Dio.
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