12.03.2017 – 2^ Quaresima: APERTURA TRA CIELO E TERRA!

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

Gesù prese con se Pietro, Giacomo e Giovanni…  – siamo di fronte a persone in carne e ossa – e li condusse in disparte – è il segno di un evento “intimo e segreto”, di qualcosa da svelare – su un alto monte – la sua altezza può ben figurare la sua grandezza – .

Fu trasfigurato davanti a loro! Lo videro per quel che era: libero dall’involucro della materia e ritornato alla sorgente della sua generazione. Egli ora è come tornato al Padre da cui era uscito e dove tornerà definitivamente da risorto.

I tre non vedono alcuna cosa se non il volto diverso di Gesù descritto con la brillantezza del sole e le sue vesti dal colore bellissimo e particolare, riposante, come quello della neve. È così che essi fanno esperienza della Bellezza che però, essendo ancora rivestiti di umano, pensano sia quella del luogo, dell’ambiente che li circonda. Essi non potevano fare esperienza di cielo perché, a differenza di Gesù, essi non l’hanno mai visto.

E c’è una voce che arriva. Essa dice l’identità vera di Gesù: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo!” (Mt 17,5).

Siamo alla rivelazione: c’è un Padre di questo Gesù, che è quindi suo Figlio, l’amato – quale padre non ama un figlio? –

Ma qui c’è proprio il riversamento in lui di tutto se stesso: in lui mi compiaccio, mi fido ciecamente, è me stesso…dove è lui sono anch’io, quando parla sono io a parlare, con lui dico tutto e non ho altro da dire, in lui c’è tutto ciò che cercate, che desiderate, è Lui via, verità e vita…

Ascoltatelo!

Fate attenzione ad ogni sua Parola perché ogni parola che dice contiene “salvezza”. Ne basterebbe una!

Sembra ora che la voce dal cielo s’imponga il silenzio perché inizia a parlare sulla terra. E sarà una Parola che giungerà ad eclissarsi nella Passione per poi riacquistare la sua lucentezza nella Risurrezione.

Risentiamo Isaia che ne descrive gli effetti e movimenti: “Così dice il Signore: «Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata». (55,10-11)

Commenta Papa Francesco nel messaggio per questa quaresima: “La Parola di Dio è una forza viva, capace di suscitare la conversione nel cuore degli uomini e di orientare nuovamente la persona a Dio. Chiudere il cuore al dono di Dio che parla ha come conseguenza il chiudere il cuore al dono del fratello”.

Perché non tenere presente in settimana ciò che accadde dopo la trasfigurazione? “All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.

E continua: … Appena ritornati presso la folla, si avvicinò a Gesù un uomo che gli si gettò in ginocchio e disse: “Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto”.

È il contatto con la realtà a cui non bisogna mai sottrarsi nemmeno dopo aver sperimentato il cielo. Ora Dio ci vuole immersi su questa terra dove la sua Parola apre squarci di cielo e anche i volti, specialmente i più sofferenti, di chi incontriamo possono diventare una via per toccarlo con mano.