30.07.2017 – 17^ del Tempo Ordinario: UN TESORO E UNA PERLA TROVATI! (Mt 13,44-46)
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra». (Mt 13,44-66).
Il Regno dei cieli è il dono di sé che Dio fa al mondo. Ma per coglierne il mistero è necessario risalire a Dio stesso, nel suo essere Trinità. È Lui nella sua identità che si dona. È Lui il Regno dei cieli.
E allora chi sono i membri vitali? Certamente tutti quelli che fanno del dono di sé il motivo di ogni loro pensiero e gesto. Dio stesso va in cerca di tali persone disponibili alla sua azione. Non si tratta di persone sante ma di persone che sono dono dovunque e per chiunque: seminano bontà, amano ciò che è bello, desiderano di fare il bene. Potremmo dire che il regno dei cieli è la raccolta sulla terra di tutte quelle persone che docili allo Spirito, fanno della loro vita un dono.
Il Regno dei cieli non ha confini se non quelli segnati da Dio; solo Lui sa chi accoglie e chi resiste.
Ma dentro il regno dei cieli c’è un centro, la Chiesa, che si muove dietro l’impulso della Parola di Dio e la forza che dà il Pane di Vita. L’una e l’altro creano vera fraternità, con rapporto da Gesù a Gesù, che a sua volta fruttifica in Civiltà dell’amore.
Perché il regno dei cieli è un tesoro? Perché contiene Gesù, Persona in Dio Trinità, che si può incontrare. È una scoperta fortuita, particolare, unica e risolutiva, che colma di gioia e fa compiere umane pazzerie.
Perché è perla preziosa? Perché fa vedere Gesù nel momento in cui si testimonia. Il tesoro indica l’intimità con Lui, la perla il suo essere nel mondo come luce e splendore di bellezza.
Ma il Regno dei cieli ha dei nemici: il fai da te (individualismo); sentirsi più capaci di altri (egoismo); il dominare l’altro primeggiando (orgoglio); credere nel denaro (idolatria) interpretare le cose, e ritenerle giuste, secondo il proprio modo di vedere (soggettivismo); ridurre la verità a opinione (relativismo).
Il Regno dei cieli è racchiuso nella Parola che è poi un’esperienza: “dove sono due o tre riuniti nel mio nome (nel mio amore), lì sono io in mezzo a loro” (Mt 18,20).
Io posso dire che se non avessi Lui, sarei perduto; non saprei più vivere in questo mondo perché non avrei più i suoi occhi per guardarlo.
Con Lui, tutto acquista un senso perché è Lui a darglielo; Egli che tutto conosce e tutto comprende.
Ho capito – magari dopo diverso tempo – che se Lui viene coinvolto nelle nostre faccende, in un lavoro a due, ogni cosa si dipana e ogni evento si riquadra. Ho imparato a gettare le mie preoccupazioni nel cuore del Padre e, dopo la bufera, torna il sereno.
Mi sta educando a spogliarmi di me per rivestirmi di Sé e così incontrare l’altro che Egli ama e che anch’io con Lui provo ad amare.
Ma la sua presenza tra noi è quella che mi ha attratto e per la quale ho speso e sto spendendo le maggiori energie. Per questo condivido la mia vita con dei sacerdoti ormai da 47 anni e con loro mi spendo perché non manchi mai Gesù tra noi. Non è facile ma si ricomincia sempre senza stancarci mai.
Gesù fra noi, ecco il desiderio più profondo del mio cuore; è questo Gesù che allontana i nemici togliendo le possibilità di azione.
Chi è, allora, Gesù? Colui che mi ha accolto nella sua vita perché anche la sua diventasse vita mia. Egli è l’unico maestro e può continuare le sue lezioni di vita e si realizzi il progetto che ha su di me, su quelli che, via via, mi mette accanto e sull’intero popolo che mi ha affidato. (Idilio)
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