03.12.2017 – 1^ Avvento: AVVENTO! CHE COSA O CHI STO ASPETTANDO?
, Con 0 Commenti, Categoria: Editoriali, Liturgia,È un interrogativo da sciogliere! Se mi chiedo “che cosa aspetto” posso trovarmi di fronte ad una miriade di cose che si stendono molte sullo stesso piano e le vorrei tutte. Se invece mi dico “chi aspetto” posso vedere la prospettiva restringersi ma che appare più sicura.
Però più spesso mi trovo a non aspettarmi più nulla perché in preda a delusione e più ancora ad una illusione ingannevole. E allora la visione si appanna.
Mi accorgo che il tempo passa, e passa anche per me, e non lo posso fermare per quanto scorre veloce e inesorabile. E con il tempo cala la forza che prima anticipava addirittura il desiderio; ero già là dove il desiderio mi voleva. Ora è il desiderio che deve spingermi, talora al di sopra delle mie stesse forze. E capisco, in quell’attimo, che ogni sforzo oltre me stesso, è capace di produrre qualcosa di più stabile.
Perché accade? Perché alle forze sopperisce la saggezza che modera i passi ma solo per renderli più sicuri. E qui si può capire l’ accortezza del proverbio: chi va piano va sano e va lontano. È l’andare piano condito di saggezza e di sapienza, che permette di vedere dove si mettono i piedi, per non scivolare o prendere una storta che ferma.
E cosa posso attendere se non “chi” si presenta come colui che accompagna, ti fa strada – la conosce già e bene – e ti cura le ferite inferte dal duro sentiero?
Chi è dunque? Il dono più grande non possono essere le cose ma le persone. Le cose ingolfano quando non servono, le persone arricchiscono quando sono accolte.
Ecco allora un attesa, l’altro che arriva e bussa alla mia porta.
Io sto alla porta e busso…
Chi sei tu?