Stamane, mentre mi preparo per andare al lavoro, penso a tutti gli incontri che avrò oggi. Con un proposito: “Voglio raggiungerti, Gesù, lì dove tu sei ed amarti profondamente”.
Arrivata a scuola, incontro Silvia, una bimba sorda affetta da forte ritardo mentale. Come coinvolgerla pienamente? Mi viene in mente di inventare un piccolo teatro con dei burattini a dito. Un po’ di carta, colla e la storia del Buon Samaritano è pronta. Silvia osserva tutto, sembra che percepisca qualcosa. Giulia la prende per mano e la fa sedere in cattedra. A turno, gli altri bambini nascosti sotto il tavolo riproducono la storia con i burattini: “io sono il sacerdote… io lo studioso… io il bandito!”. Dopo di che è proprio Silvia che la mette inscena per tutti tra la gioia a lo stupore delle altre insegnanti.
A fine lezione una bambina mi dice: “Mi piace tantissimo la religione, perché tu ci fai vivere come in paradiso. Ti potremmo chiamare Maestra Paradiso. Ma come hai fatto a diventare così? C’è una scuola speciale? Perché io da grande ci voglio andare!”. (E.D.M. – Lazio)
Lascia una risposta