“Il Pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Gv 6, 51).
Non è pane che sazia la nostra voracità che si limita a farci diventare grandi ma ci fa potenti per poter realizzare il sogno di Dio.
San Paolo lo descrive benissimo.
Introduce dicendo che non dobbiamo rattristare lo Spirito di Dio; rattristare è come bloccare l’azione di salvezza di Dio, il suo amore in moto; non crederci più.
E quindi esprime il sogno di Dio.
Eliminare gli aspetti della collera:
Interni:
- Asprezza, rigidezza, amarezza: accumulo di “acidità” che non rende appetibili.
- Lo sdegno, l’impetuosità: mostrare un atteggiamento “agitato” continuo che si nutre di negativo.
- Ira: innescare motivi di rottura di relazioni.
Esterni
- Grida: il litigio a voce alta e finestre aperte.
- Maldicenza che sparge il male dappertutto creando divisioni e divenendo poi un oltraggio anche a Dio presente nel fratello e nella comunità.
In sintesi:
La Malignità (o anche cattiveria) che fa diventare animatori del male.
Attivare il bene
- Benevolenza: volere il bene reciproco pervaso di tenerezza.
- Misericordia o compassione: includere l’accettazione dell’alterità dell’altro (averlo in cuore!)
- Perdono: ricevuto e sperimentato per essere poi donato l’uno all’altro. È sapersi guardare con occhi nuovi ogni volta, e ricominciare ad amare.
Per arrivare a
Imitare Dio, come figli. Dio infatti, che nel suo Figlio, si è fatto uomo, si presenta al credente come modello di comportamento.
È possibile allora seguire Gesù che si offre, si consegna per amore.
Pane che dà vita, vita che si fa pane per nutrire.
Pane che si spezza, pane che si sbriciola.
Vita che si dona, che serve ad altri.
Vita che dà speranza, che dice una presenza: non aver paura, io ci sono per te, per aiutarti, per consolarti.
Tu sei parte di me. Ciò che è mio è anche tuo. Vivo perché tu possa vivere.
Sono il Pane dell’Amore che ha l’unico scopo di essere nutrimento; un pane che, consumato, introduce l’Amore che è.
Senza dono di sé il mondo non può vivere, ed è infelice.
Ecco perché c’è l’Eucaristia.