25.11.2018 – 34^ Tempo Ordinario: TESTIMONI DELLA VERITA’
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,La prima vera falsità.
Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «E` vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?».
Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete».
Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! 5 Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male» (Gen 3,1-5)
È far passare Dio come uno che non vuole la vita, la felicità dell’uomo, ma tenerlo sottomesso e schiavo: dietro quell’unico divieto si nasconderebbe il segreto della felicità, che è “diventare come Dio” potenti, immortali, irresistibili). Dio non sarebbe allora Amore, ecco la falsità!
L’ autentica verità.
Interrogato da Pilato, Gesù dice:
“Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità” (Gv 18,37).
La verità trova la sua piena realizzazione nella persona stessa di Gesù (cfr Gv 14,6), nel suo modo di vivere e di morire, frutto della sua relazione di Figlio, con il Padre. Questa esistenza da figli di Dio, Egli, risorto, la dona anche a noi inviando lo Spirito Santo che è Spirito di verità, che attesta al nostro cuore che Dio è nostro Padre (cfr Rm 8,16).
Siamo, dunque, figli del Padre celeste, il quale è buono e non ci delude, e mette nel nostro cuore l’amore per i fratelli. La verità è la rivelazione meravigliosa di Dio, del suo volto di Padre, è il suo amore sconfinato. Dire la verità è vivere da figli di Dio, lasciando emergere in ogni atto la grande verità: che Dio è Padre e ci si può fidare di Lui. Io mi fido di Dio: questa è la grande verità. Dalla nostra fiducia in Dio, che è Padre e mi ama, ci ama, nasce la mia verità e l’essere veritiero e non bugiardo. (dall’ Udienza di Papa Francesco del 14 novembre 2018)
La regalità’ di Gesù.
“Io sono re”: ma senza sudditi, ci sono solo fratelli, custoditi come tali, figli in Lui dello stesso Padre.
Fratelli accolti e amati fino alla morte. Gesù è re che si fa uno con questo popolo di fratelli e ne prende la stessa carne, per vivere la stessa vita con l’Amore immenso di un Dio che non vuole perdere nessuno e che tutti abbraccia.
Egli è re che “comanda” solo l’Amore e l’amore che va e ritorna, quell’Amore che lo fa essere presente e operante tra i suoi per tutto il popolo santo di Dio e tutti i popoli della terra.
È un re che porta in sé l’Amore e ha con sé, come operatori, quelli che amano con Lui e si amano come Lui.
Due suggerimenti:
1. Attenzione al fratello accanto così da accendere sulla terra la luce che è Gesù e quindi si veda Dio.
2. Mettere in comune (comunicare) se stessi all’altro, non tanto per ricavarne gioia e pace per sé o per dare pace e gioia all’altra, quanto perché tra due persone viva Dio.
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