Durante le visite che periodicamente facciamo ad un ritrovo per persone senza fissa dimora, comunemente chiamate ‘barboni’, mi ritrovo a fare i conti con una realtà assolutamente diversa da quella a cui sono abituato. Però, ho capito che non importa tanto quello che sento, quanto amare tutti.
Un giorno, sto per andare a trovarli, ma dentro un dubbio non mi dà tregua: “Servirà veramente quello che faccio? In fondo non è un granché condividere quattro chiacchiere e qualche panino che prepariamo per loro!” Arrivato al ritrovo, cerco però, di seguire un’altra voce che mi dice di avvicinarmi ad un signore dal volto evidentemente triste. È vero, mentre mi raccontava del suo desiderio di farla finita, ascoltarlo e mangiare insieme quell’insignificante panino è l’unico modo che ho per amarlo, però, giunta l’ora di tornare a casa, quel signore mi dà un forte abbraccio e sorridendo mi dice: “Ciò che fate è molto bello e importante per me e per tutti noi”. Il suo saluto mi ha riempito di gioia: ho sentito che l’amore è incredibilmente forte e si serve anche di gesti semplici.
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