Gesù ha l’Amore del Padre che lo fa vivere e del quale si nutre. E vuole contraccambiarlo a tutti i costi! Lo farà apertamente quando manifesterà cosa significa amare qualcuno fino in fondo.

Gesù è così deciso ad amare che non intende perdere nemmeno un minuto. E Lo manifesta quando i samaritani non lo lasciano passare per la loro città perché diretto a Gerusalemme, antica loro nemica. Per Lui mettersi a discutere, litigare, far valere le proprie ragioni è una perdita di tempo prezioso. È allora evidente che solo il non-amore, come la divisione, può ostacolare il suo cammino.

Qui tuttavia è in gioco anche la vita di chi lo avvicina.

1.   “Il generoso spregiudicato”.

Chi si butta in avanti: “ti seguirò dovunque tu vada” (Lc 9,57), ma senza capire che il suo posto è andare dietro per imparare quell’arte di amare che distoglie da sé per far entrare l’altro.

Non c’è più posto per le propri comodità quando c’è l’altro da servire.

2.   “Il dilazionatore di natura”.

Chi non comprende che non va fatto dopo, ciò che viene chiesto ora.

C’è un continuo rinviare.

Mentre Gesù non chiama quando uno vuole o è d’accordo ma quando Egli vede bene che si possa realizzare il disegno su di lui.

Quel che conta è il tempo di Dio e non il nostro.

3.   “Il ricercatore di consenso”.

Chi non si rende conto che Gesù chiama lui e non quelli di casa. E se tenta di spiegare il perché di una scelta, non ottiene grossi risultati, se Gesù gli dice: “Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il Regno di Dio” (Lc 9,62).

Vale a dire: guarda che lo slancio che hai per seguirmi, può essere smorzato da consiglieri non adatti.

L’Amore è l’anima della chiamata.

Gesù che ci ama, ci chiama, cioè vuole coinvolgerci nella più bella avventura: quella di sapersi e sentirsi amati anche quando, mettendoci noi stessi ad amare, sentiremo che costa perché è morire a se stessi per far vivere altri. Ci accade come a Lui che va deciso verso croce per amore e per dire cos’è l’Amore di un Padre.