14.07.2019 – 15^ Tempo Ordinario: AMERAI – Lc 10, 25-37
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Un verbo senza interruzione, senza soste. L’Amore che scende nel mondo, lo invade.
Invade Dio verso il quale c’è lode, ringraziamento, adorazione e richiesta che comprende tutto. E invade l’altro, chiunque egli ai.
Senza interruzione.
Se infatti penso di amare Dio senza amare l’altro, mi ritrovo a dire: come si fa ad amarlo con tutto il cuore e l’anima e le forze e la mente? E ci si blocca.
Il problema allora sta nel non amore verso l’altro, nell’aver fatto selezione o anche nell’essersi convinti che l’altro non merita di essere amato.
Una volta risolto il “chi è il prossimo”, cioè ognuno, in ogni circostanza si trovi, allora si vedrà come amarlo.
Il vangelo dà i passaggi dell’amore concreto:
- Farsi vicino.
- Piegarsi su di lui.
- Essere tutto lì.
- Fare ciò che si può.
- Far arrivare là dove può essere curato meglio.
- Saldare il conto (gli avevano portato via tutto!)
Qui c’è attenzione massima, delicatezza infinita, coinvolgimento totale, qui c’è l’uomo, qui c’è Dio che si sente amato con tutto il cuore l’anima, le forze (ciò che si possiede) e la mente cambiata.
Anche quando cammini per strada, con te possa camminare l’Amore.
Non essere preso e compreso dai tuoi innumerevoli pensieri o dal fare le tue medesime cose.
Guardati intorno e vedrai gente da soccorrere e comunque da amare, gente che ti farà pulsare il cuore, muoverà le tue gambe e le tue braccia.
E ti darà la possibilità unica di uscire da te verso l’altro fino ad accorgerti che “vedi un uomo e scopri Dio”.
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