Un primo nucleo di apparizioni di Gesù Risorto è localizzato in Gerusalemme e collocato nel primo giorno dopo il sabato: ne sono beneficiari prima le donne poi gli apostoli, ed anche altri discepoli (cf. Lc 24, 36-53 e Gv 20,11-23; Mt 28,9-10; Lc 24,13-35; Gv 20,24-29).

Pietro, sia nel vangelo di Luca, sia nella prima lettera ai Corinti, vi gioca un ruolo particolare, tanto che la prima apparizione, se non in senso cronologico, certo in senso fondante la testimonianza apostolica, è appunto quella al principe degli apostoli, da cui scaturisce l’iniziativa di rimettere insieme la comunità messianica che si era dispersa (cf. Lc 24, 33-34; 1 Cor 15,5).

Un secondo nucleo è testimoniato in Galilea, nella regione ove all’inizio Gesù ha predicato l’avvento del Regno. Si tratta apparizioni agli undici lì ritornati dopo la pasqua (cf. Mt 28, 16-20; Mc 16, 15-16; Gv 21, 1-19).

Il momento conclusivo è costituito dall’apparizione che culmina con l’ascensione di Gesù, quand’egli, dopo aver promesso il dono dello Spirito, “si nasconde” ai loro occhi (Mc 16, 19; Lc 24,50-53; At 1,3-14) e torna alla gloria del Padre.

Oltre a queste apparizioni decisive e fondanti per la fede degli apostoli e per la ricostituzione della comunità messianica, il NT narra di altre apparizioni: come quelle a Giacomo, a più di cinquecento fratelli (1 Cor 15, 6-8) e a Paolo, la quale ultima riveste una singolare importanza perché connessa alla «rivelazione del mistero nascosto nei secoli» (cf. Col 1,26), e cioè alla chiamata a salvezza anche dei pagani, tramite lo specifico ministero verso di loro così personalmente conferito dal Risorto all’ apostolo delle genti.

1^ puntata – continua