…perché Dio, per primo, a cura di te! … anche te devi aver cura dell’altro! …e l’altro è incoraggiato – per contagio – a fare altrettanto! è una catena che dice: non ti dimenticare mai dell’altro, chiunque altro
un metodo pastorale
- Non inventare le necessità dell’altro ma capirle da lui, mettendosi dalla sua parte, e guardare dal suo punto di vista: è lui che ti dice la “sua” sofferenza mentre tu sei nella gioia e ti chiede di perdere la “tua” gioia” per soffrire con lui.
- Far tutto ma solo per amore, anzi, essendo Amore, perché egli si senta amato da te oltre che da Dio.
- Preferire quelli che sono soli per una solitudine non voluta, anzi sofferta, pur in mezzo ad altri.
- Farsi presenti concretamente a tu per tu; per dire: sono qui, non temere! Ti aiuto io, questo te lo faccio io.
MISERICORDIA
In casa.
- Mi rendo conto che quella parola mi ha ferito, provo a superare la normale reazione… e dico a me stesso: forse non se n’è accorto o non pensava di farmi male!
- Quel rimprovero era fuori dalle righe, frutto di nervosismo, e penso di non meritarlo… mi dico: se lo ha fatto forse qualcosa lo ha scatenato e rifletto su me stesso.
Al lavoro.
- Mi accorgo che un collega è particolarmente serio e nervoso e il lavoro scorre… non lo giudico ma gli sto vicino con discrezione cercando di capirne il motivo così da poterlo aiutare.
- Il datore di lavoro è una persona poco trattabile e non si sa come parlarci… penso: e se fossi io al suo posto? E con la responsabilità dell’azienda in tempo di difficoltà?
In Chiesa.
- C’è una persona particolarmente antipatica, che vuol parlare sempre … mi domando: chissà perché fa così? Ma penso: come faranno a sopportare i difetti che ho io!
- C’è da fare questo, quello e altro ancora… ma non si vede niente. Che tristezza! Mi chiedo: ma io cosa faccio perché ci sia vita? Scelgo di fare ciò che piace a me o quello che serve?
Suggerimenti quaresimali