Da tre anni un africano, rifugiato politico, è venuto ad abitare nel nostro paese e frequenta la chiesa. Dopo tanti tentativi infruttuosi, finalmente è riuscito a far venire la moglie ed i suoi sei figli dall’Africa.
Nella parrocchia ci siamo organizzati per accoglierli. Hanno portato dal loro paese solo una piccola valigia, quindi mancava tutto il necessario. La casa che dovevano occupare era ancora in cantiere. Non c’era neanche l’elettricità. Mi sono offerta di lavare la loro biancheria una volta alla settimana e, come me, molti altri hanno dato la loro disponibilità. C’è chi fa la minestra, c’è chi offre un attrezzo… Ognuno porta personalmente quanto può dare e così nascono tanti nuovi rapporti.
Colpiti dall’amore concreto che li circonda, ci hanno detto con gioia che hanno ritrovato la grande famiglia che pensavano di aver perso per sempre lasciando il loro paese.
F. F. – Belgio
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