Sono madre di due figlie e catechista. Pensando alla nuova evangelizzazione, mi sono chiesta come meglio prepararmi e cosa dare ai bambini, oltre che ai miei figli. Studiavo, leggevo, riflettevo. Ma un giorno qualcuno mi ha fatto notare che prima di parlare bisogna essere quello che vogliamo dire: è questo l’unico modo efficace di comunicare qualcosa. Mi sono resa conto che dovevo cambiare ogni mio atteggiamento verso i bambini che seguo, ma anche verso i miei stessi figli.
Ho cominciato ad ascoltare. Il risultato è molto migliore di quello che avrei immaginato. L’ho visto soprattutto nei miei figli, che sono in età adolescenziale: sono più sereni e meno contestatori.
Mio marito mi va dicendo che ora trova in me un tratto che non conosceva, e i bambini del catechismo mi ascoltano più volentieri.
La mia grande scoperta è che se il mio ascolto è dettato dall’amore, posso ottenere risultati insperati, piuttosto che con tante parole.
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