Una notte le mucche del vicino entrarono nella mia piantagione di fagioli e distrussero tutto. Non era la prima volta. Per questo motivo, da mesi non ci parlavamo più. Questa volta però eravamo decisi a fargliela pagare. Era ora che capisse quanto male ci stava arrecando. Io, mia moglie e i miei figli, prendemmo ciascuno un bel pezzo di legno e ci incamminammo verso la casa del vicino. Ma dopo aver mosso i primi passi, mi ricordai della Parola e dissi: “Fermi! Non possiamo andare. La settimana scorsa ho ricevuto il foglietto del Vangelo che dice di perdonare i nemici, e fra qualche giorno devo tornare al catechismo. Cosa racconterò se ora andiamo a punire il nostro vicino?”. “Ma così allora lui continuerà a fare come prima!”.
Ritornammo in casa e ci sedemmo. Lasciare perdere tutto come niente fosse successo, non ci sembrava giusto. Decidemmo di andare da lui, non con aria minacciosa, ma per dialogare. Spiegammo al nostro amico quanto era accaduto e gli chiedemmo di stare attento alle sue mucche. Il nostro vicino non aveva parole. Si buttò ai miei piedi e mi chiese perdono più volte. Da allora abbiamo ricominciato a salutarci, e direi, che siamo diventati amici. Erano mesi che non ci parlavamo! Nella mia casa è entrata una gioia nuova. (C. – Guinea)
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