Fine Anno 2018 e inizio anno 2019: IL FUTURO PIENO DI SPERANZA
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,“Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori”. (Lc 2,18)
“Luoghi” dello stupore.
1. L’altro.
…riconosciuto come fratello, perché da quando è accaduto il Natale di Gesù, ogni volto porta impressi i lineamenti del Figlio di Dio. Soprattutto quando è il volto del povero, perché da povero Dio è entrato nel mondo e dai poveri, prima di tutto, si è lasciato avvicinare.
2. La storia.
…veduta per il verso giusto, e non alla rovescia. Succede, per esempio, quando essa ci sembra determinata dall’economia di mercato, regolata dalla finanza e dagli affari, dominata dai potenti di turno. Il Dio del Natale è invece un Dio che “scombina le carte”: Gli piace farlo! Come canta Maria nel Magnificat, è il Signore che rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili, ricolma di beni gli affamati e rimanda i ricchi a mani vuote (cfr Lc 1,52-53).
3. La Chiesa.
…guardata con lo stupore della fede, non solo come istituzione religiosa, che lo è; ma sentirla come una Madre che, pur tra macchie e rughe – ne abbiamo tante! – lascia trasparire i lineamenti della Sposa amata e purificata da Cristo Signore. Una Chiesa che sa riconoscere i molti segni di amore fedele che Dio continuamente le invia. Una Chiesa per la quale il Signore Gesù non sarà mai un possesso da difendere gelosamente: quelli che fanno questo, sbagliano; ma sempre Colui che le viene incontro e che essa sa attendere con fiducia e gioia, dando voce alla speranza del mondo. La Chiesa che chiama il Signore: “Vieni, Signore Gesù!”. La Chiesa madre che sempre ha le porte spalancate e le braccia aperte per accogliere tutti. Anzi, la Chiesa madre che esce dalle proprie porte per cercare con sorriso di madre tutti i lontani e portarli alla misericordia di Dio. Questo è lo stupore del Natale! (Papa Francesco)
“Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”. (Lc 2,18)
Il “Segreto” della Madre di Dio
1. Custodire nel silenzio e portare a Dio.
Avveniva tutto nel suo cuore, che invita a guardare al centro della persona, degli affetti, della vita. È bello ripartire dal centro.
Il punto di partenza è la Madre di Dio. Ella è come Dio ci vuole, come vuole la sua Chiesa: Madre tenera, umile, povera di cose e ricca di amore, libera dal peccato, unita a Gesù, che custodisce Dio nel cuore e il prossimo nella vita.
2. Nel suo cuore batte quello della Chiesa.
Per andare avanti occorre tornare indietro: ricominciare dalla grotta, dalla Madre che tiene in braccio Dio. Guardandola siamo incoraggiati a lasciare tante zavorre inutili e a ritrovare ciò che conta.
3. Il dono della Madre, il dono di ogni madre e di ogni donna.
È tanto prezioso per la Chiesa, che è madre e donna. E mentre l’uomo spesso astrae, afferma e impone idee, la donna, la madre, sa custodire, collegare nel cuore, vivificare. Perché la fede non si riduca solo a idea o a dottrina, abbiamo bisogno, tutti, di un cuore di madre, che sappia custodire la tenerezza di Dio e ascoltare i palpiti dell’uomo. (Papa Francesco)
Maria tacque. Tacque perché in due non potevano parlare. Sempre la parola ha da poggiare su un silenzio, come un dipinto sullo sfondo. Tacque perché creatura. Perché il nulla non parla.
Ma su quel nulla parlò Gesù e disse: Se stesso. Iddio, Creatore e Tutto, parlò sul nulla della creatura.
Come allora vivere Maria, come profumare la mia vita del suo fascino? Facendo tacere la creatura in me, e su questo silenzio lasciando parlare lo Spirito del Signore.
Così vivo Maria e vivo Gesù. Vivo Gesù su Maria. Vivo Gesù vivendo Maria. (Chiara Lubich)