Ho 32 anni, sono un ingegnere, sposato con Claire. Aspettiamo il nostro secondo figlio. Provengo da una famiglia cattolica non praticante. Da bambino sono cresciuto senza pormi il problema dell’esistenza di Dio. Ma Dio si è fatto strada nella mia vita quando sono diventato padre. Avevo promesso ai miei suoceri che avrei fatto battezzare nostro figlio alla nascita.
Io non ero sposato né battezzato. Mia moglie era una fervente cattolica. Mi chiedevo se questa situazione poteva essere accolta nella Chiesa.
Ero pieno di pregiudizi. Claire ha contattato la parrocchia di Fontainebleau, che ci ha consigliato una preparazione al battesimo di nostro figlio, frequentando una cellula di evangelizzazione. Inizialmente pensavo di lasciar fare questa preparazione a mia moglie, ma poi mi sono ricordato della promessa. Così abbiamo iniziato insieme.
Temevo e pensavo: che cosa diranno di noi? Invece la preparazione è stata la svolta della mia conversione. Siamo stati accolti nel modo più fraterno possibile e non ci siamo mai sentiti giudicati. Nel piccolo gruppo tutti condividevano con semplicità ciò che Dio aveva fatto per loro e ciò che loro erano felici di fare per Dio.
Dio aveva aperto il loro cuore, perché non avrebbe potuto aprire anche il mio? Così ho iniziato a camminare verso Dio. Grazie a questi incontri iniziava in me una vita nuova, incominciavo a leggere la Bibbia, a fare attenzione agli altri, ad invocare lo Spirito Santo, a partecipare alla Messa in parrocchia dove potevo incontrare le persone con le quali avevo cantato, pregato e condiviso durante l’incontro settimanale.
(Anonimo)