La pandemia ha sconvolto alcuni punti della mia esistenza che pensavo giusti, necessari, stabili. Il domani non ha un volto prevedibile. Una rete insospettata di amici è tornata a farsi sentire.
La mia vita ora si muove su un sentiero che definisco più aperto al Mistero con la “m” maiuscola.
Ricordo – quando nell’autunno del 1997 c’è stato il terremoto in Umbria – la rabbia di chi si scagliava contro lo Stato, le istituzioni, i sismologi che “non avevano saputo prevedere”. Tutto finiva in politica e in accusa. In un campo di prefabbricati una vecchietta, più che rassegnata, aveva accettato in altro modo o da altre mani quello che era successo: la saggezza di chi ha vissuto e conosce la vita e i limiti dell’uomo.
Ecco, mi appello a un altro modo di vivere la novità della vita.
La scrittrice tedesca Gertrud von Le Fort afferma che non siamo noi a farci strada verso Dio, ma è Dio che si fa strada verso di noi.
Allora tutti i fatti della giornata, gli eventi, gli incontri… possono essere visti come passi di Lui verso di noi.
(T.M. – Italia)
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