11.01.2015 – Battesimo del Signore: Il battesimo di immersione per la vita
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,Il Battesimo del Signore segna – in modo insolito – l’ingresso del Messia atteso nel mondo. Si presenta a Giovanni il Battista insieme a tanti altri, come uomo qualunque.
Scende in acqua, nel fango. Si fa uno in tutto e per tutto. Non è quindi un Dio lontano in cielo, che imparte disposizioni e controlla chi le osserva e chi no. Risale da quelle acque fangose e vede il progetto. I cieli si spezzano, non sono più chiusi.
Lo Spirito scende come colomba: è Lui la forza per portare a compimento il progetto. L’immagine della colomba richia-ma la creazione, il dopo diluvio…
Una voce parla dal cielo: Tu sei il mio Figlio! Il termine figlio – nella cultura semitica – non indica solo la generazione biologica, implica anche l’affermazione di una somiglianza: Dio garantisce di riconoscersi in lui, nelle sue parole, nelle sue opere e, soprattutto, nel suo gesto supremo d’amore: il dono della vita!
Il nostro battesimo.
Il battesimo ci ricopre con l’acqua della morte e della vita, ci “immerge” in essa (dal greco “baptízo”, “immergo”), per dire, siamo resi partecipi con Lui della vita nuova di Pasqua, per rinascere con Lui.
Possiamo immergere la nostra vita in un bagno di paura per risalire nella fiducia.
Esempi:
Se si ha paura di non essere capiti o di non capire, si può aver fiducia che – proprio per questo – si è in grado di comprendere gli altri.
Se si ha paura di sbagliare, si può aver fiducia che è possibile sbagliare e ricominciare, chiedere perdono e ripartire con più forza ed entusiasmo.
Se si ha paura di quello che diranno gli altri, si può aver fiducia questo non è minimamente paragonabile a quello che pensa e dice Dio di noi e della vita.
Se si ha paura del futuro, si può aver fiducia che esiste solo il presente, che si ha la forza di affrontare solo quello, perché esiste solo quello.
Se si ha paura di non avere abbastanza, si può aver fiducia che la provvidenza penserà sempre a noi se noi penseremo un po’ di più alle necessità degli altri;
E dunque ogni immersione, è il Battesimo vissuto ogni giorno.
Immergersi in Dio, come Gesù, da allo Spirito di la possibilità di proteggerci e di guidarci, e Dio dirà di ognuno: “In mio Figlio tu sei mio figlio che amo”.
Un testimone
È originale la testimonianza di un prete francese, Jaques Leclerq, che andava a Pigalle – quartiere dai locali ambigui – e lo spiegava così: “vado per incontrare lo Spirito che è presente in tutti. Tento di rivelare ad una ragazza che fa la prostituta che ha sempre la possibilità di diventare ciò per cui Dio l’ha creata: una donna che reca in sé la bellezza del mondo. Questo è l’ambiente della paura, ma, al di là del loro sguardo che la manifesta, anch’esse possono ritrovare la tenerezza dell’amore”.
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