Quale direttore generale di una azienda sanitaria, ero stato sospettato di avere pagato delle tangenti a fronte di un importante incarico di consulenza. Senza alcuna richiesta di chiarimenti dalla Procura, sono stato costretto ad abbandonare ogni attività lavorativa di carattere pubblico e privato e in un baleno sono diventato il “signor nessuno”.
Tutto attorno a me si muoveva come se fossi colpevole. Ho sentito la morte dentro di me, e l’ho anche fortemente desiderata. Dio stesso sembrava scomparso. Unico sostegno la vicinanza di una persona cara: «Gesù abbandonato ti ha voluto un po’ simile a sé. La prova passerà, ma resterà nella tua anima la ricchezza del tuo amore a lui».
Dopo otto anni di deserto e angoscia ho visto riconosciuta la mia innocenza. Quei momenti d’inferno si sono rivelati la più fantastica e ricca esperienza della mia vita.
(M.B.)