«Quando ho iniziato a percorrere i ‘deserti’ della nostra splendida Roma e ad entrare in punta di piedi nelle dolorosissime storie del ‘popolo della notte’ – afferma Chiara – non immaginavo davvero di incontrare un popolo così sterminato di disperati, di persone sole, di emarginati, di mendicanti di amore, sfregiati nella profondità del cuore dall’indifferenza, dall’abbandono, dalla violenza, vittime dei terribili tentacoli di piovre infernali.
Quanti giovani splendidi, assetati di amore, ridotti, dalle seduzioni del mondo e dalle terribili sferzate della vita, a creature dallo sguardo di ghiaccio e dal cuore di pietra. Quanti ragazzi nel pieno della loro giovinezza attanagliati da una nausea sottile, da un vuoto esistenziale terribile, da un’angoscia mortale! Quanti giovani distrutti, ingannati, defraudati della loro innocenza. Quanti fratelli disperati con le lacrime agli occhi mi hanno abbracciato chiedendomi: “Ti prego, Chiara, portami via da questo inferno!”… e che dolore nel non riuscire a trovare un posto dove portarli». Mi sentivo troppo piccola fragile impotente dinanzi al grido lancinante del popolo della notte…Poi un raggio di luce, una certezza: L’Amore è più forte, l’amore vince. L’Amore fa miracoli perché Dio è Amore!
Mi è venuta cosi l’idea di una comunità di accoglienza dove proporre un cammino di conoscenza di sé, di guarigione del cuore e di rigenerazione psico-spirituale”.
Chiara Amirante fondatrice di Nuovi Orizzonti
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Io ho conosciuto Nuovi Orizzonti attraverso Chiara Amirante. L’incontro con lei non è una cosa comune, ma uno di quegli avvenimenti nella vita che per essere raccontati ci vorrebbe del tempo. In breve posso dire che l’ho conosciuta casualmente nel luogo dove vivo ed è stato un “amore” a prima vista.
Una volta ho avuto il privilegio di toccare la Pietà di Michelangelo, grazie a un sovrintendente che deve avermi letto sul mio volto un’espressione che andava oltre l’ammirazione, quasi lo sconcerto…
Come si può pensare che un ragazzo riesca con un martello e uno scalpello a scolpire un’opera di quel valore e di quella profondità di pensiero? Quel sovrintendente mi chiese a cosa stessi pensando. Io ero un po’ imbarazzato, perché mi stavo facendo delle domande…
Lui mi dice: “Guardi, maestro, secondo me ogni tanto il buon Dio si compiace di gettare una scintilla e una goccia di sé in qualcuno tra noi per ricordare a tutti gli altri la nostra mediocrità”.
Ecco, io quando mi sono trovato davanti a Chiara ho provato un po’ la stessa cosa.
Mi sono detto: “Non è possibile che una donna, così, da sola, possa realizzare questo miracolo; una donna sola che crea oggi la Cittadella del Cielo ma prima di questo tanto altro! Bisogna che qualche conoscenza in alto loco ce l’abbia!”.
Andrea Bocelli
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