L’esperienza che gli apostoli fanno di Gesù nelle apparizioni

L’esperienza che gli apostoli fanno di Gesù nelle apparizioni

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Articoli,

È senz’altro nuova: perché egli – ormai in possesso della signoria escatologica, dei tempi ultimi, conferitagli dal Padre – si presenta loro come il Figlio dell’uomo glorioso, il Kurios che effonde lo Spirito. Per questo, l’evento delle apparizioni implica un nuovo e più radicale coinvolgimento di fede.

Si tratta di un fatto che interpella la libertà della risposta e provoca l’adesione a Cristo come Colui che, nello Spirito, ha riconciliato escatologicamente gli uomini al Padre, inserendoli come comunità della nuova alleanza nella relazione d’amore che egli stesso vive con Lui. Per usare la categoria dell’avvento del Regno propria di Gesù all’inizio del suo ministero, le apparizioni mostrano che l’instaurazione del Regno avviene innanzi tutto in Lui, nella sua persona di Risorto dai morti.

L’adesione a lui risorto s’esprime nella fede che Egli è vivo, presente e operante nella storia, per testimoniarlo con assoluta fedeltà e stupefacente convinzione fino al dono della vita (martirio)

Con le apparizioni, gli apostoli ritrovano dunque la forza di rilanciare e proseguire in forma nuova il progetto messianico di cui sono stati resi partecipi, con la fede, ormai, nella vittoria misteriosa ma reale di Gesù sul rifiuto degli uomini ad aprirsi all’avvento di Dio e sulla stessa morte.

Le apparizioni provocano così la ricostituzione della comunità messianica che da subito esibisce una dinamicità missionaria ed      evangelizzatrice formidabili, e dove gli apostoli si fanno testimoni del significato globale e della novità radicale dell’evento di Gesù, crocifisso e risorto. Dunque, la morte di Gesù risulta non solo integrata entro il suo progetto messianico, ma, quale strada spalancata sulla risurrezione, diventa il luogo del dispiegamento definitivo questo stesso progetto.

Il Regno predicato da Gesù consisteva nell’annuncio della paternità di Dio che riconfigura i rapporti tra gli uomini, proiettando le l’esistenza riconciliata nell’amore verso un destino di definitività escatologica: nella risurrezione di Gesù, il Crocifisso, si assiste precisamente al radicale attuarsi – anche se in modo solo iniziale – di tale evento.

Di qui si sviluppano, da un lato, la cristologia neotestamentaria (e cioè la penetrazione di fede nel mistero dell’identità teologica e della missione di Gesù), e, dall’altro, il cammino della Chiesa, che riconosce in Gesù la Parola piena e definitiva di Dio rivolta al mondo.

Piero Coda “dalla Trinità”

3^ puntata – continua