Seguire Gesù significa decisione, impegno, perseveranza, mentre in questo mondo tutto sembra invitare al rilassamento, alla mediocrità, al ‘lasciar perdere’.
Il compito appare troppo grande, impossibile da raggiungersi o fallito in anticipo. Ma, come per Pietro, è proprio la sterilità, il peccato stesso riconosciuto e confessato a Gesù, che diventa il luogo non del fallimento ma della chiamata.
Tutto accade per lo spostamento di prospettiva. Non muoversi secondo la propria intelligenza, il proprio talento, le proprie capacità ma sulla parola di un altro: “sulla tua Parola, Signore”.
In tal modo la Chiesa poggerà sugli umili e peccatori che sanno riconoscersi come tali e si fidano sempre e comunque di Gesù che, pur non vedendo, continua anch’egli a credere nel Padre.
Lascia una risposta