Immaginiamo una eventuale intervista di Luca a Maria.

Come sono andate le cose in quella notte?

Arrivammo a Betlemme al tramonto e cercammo un posto per poter alloggiare qualche giorno. Del resto non potevamo ripartire subito sia per lunghezza del viaggio che per il mio stato…

Riusciste a trovar posto?

Il posto per una famiglia normale ci sarebbe stato anche in albergo, magari adattandosi ma considerando la mia situazione ci voleva un posto più riparato e un po’ calduccio…e trovammo una stalla che non era proprio il meglio ma che per noi andava bene.

E poi?

Giusto il tempo per ambientarci un po’… e subito è accaduto il lieto Evento!

Avete chiamato qualcuno?

Non lo credemmo opportuno. Figurati se lo avessimo fatto sapere, chissà quanta gente sarebbe venuta magari per curiosità.

Quindi eravate solo in tre?

Proprio così… ma dopo poco tempo qualcuno ci avvisò che alcuni pastori stavano cercando un bambino che giaceva in una mangiatoia…Non potevamo nasconderlo: era proprio così!

E allora?

Li facemmo entrare…ed essi, piuttosto scossi e stupiti, cominciarono a raccontare come avevano saputo il fatto…Nel frattempo anche altri erano scesi nella stalla…E tutti rimasero stupefatti del racconto dei pastori.

E Tu?

Mi misi ad ascoltare con attenzione, come ero solita fare,  e ciò produceva in me una profonda riflessione. Mi chiedevo: Cosa sarà della vita di questo Figlio? Io cosa dovrò fare accanto a Lui? Ne sarò capace?

Ma tu e anche Giuseppe non sapevate già tutto?

Sì, come annuncio ma ora c’era l’esperienza della fede e lì vedevo dipanarsi una trama che non mi metteva paura anzi mi dava grande speranza: è così – pensavo – che si realizza la Parola del Signore!

Cosa puoi dirmi ancora?

È necessario percorrere la strada della fede. Nulla si vede di più che un uomo in un bambino ma il silenzio, l’ascolto, l’attenzione di fronte a ciò che accade in particolare quel continuare a credere alla Parola annunciata permettono oggi a me e poi a tutti di andare avanti nella vita senza paura.