Natale 25.12.2021: Le tenebre sopraffatte dalla Luce

Natale 25.12.2021: Le tenebre sopraffatte dalla Luce

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Isaia ci dice: “Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse” (9,1).

A.      Cosa significa oggi camminare nelle tenebre o abitare in terra tenebrosa?

Ha dei nomi:

1.  Incertezza: ciò che sembrava conquista ora entra in discussione.
2.  Provvisorio: ciò che sembrava tempo indefinito ora diventa determinato.
3.  Fragilità: ciò che sembrava risolto ora diventa un problema.
4.  Paura: ciò che sembrava immunità ora diventa pericolo.
5.  Ansia: ciò che sembrava benessere ora diventa crisi.

Sono i limiti di

Conoscenza.

“La scienza infatti, benché necessaria, non è onnipotente; non sappiamo ancora da dove viene questo virus; non sappiamo bene come combatterlo; non basta perciò un superficiale ottimismo (“andrà tutto bene”); non bastano gli scienziati, da soli, a salvare l’umanità. In ogni caso anch’essi sono inermi di fronte al mistero della morte”. (Luca Mazzinghi)

Spazio e del tempo.

“Nulla è più scontato, neppure il respirare. La vita è un dono; nemmeno un abbraccio o il darsi la mano ci appaiono adesso gesti normali. Il limite del tempo, la morte, è quello certamente più drammatico” (ib.)

B.    Cosa significa oggi vedere una grande luce che rifulge?

È un evento che accade con questi caratteri:

1.  Farsi carico: Dio lascia il cielo per entrare nel nostro bisogno;
2.  Farsi bambino: si fa fragile per vivere la nostra fragilità;
3.  Si fa mendicante: vive con noi l’incertezza che ci abita;
4.  Entra nel tempo: ci accompagna nel provvisorio;
5.  Dona misericordia: perché l’Amore dilaghi.

Gesù è venuto e viene ancora ogni momento non per risolvere i nostri problemi, forse qualcuno anche sì, ma per stare vicino e viverli insieme con noi. Se viene di persona allora vuol dire che non c’è soluzione alternativa.

Sant’Ireneo ci dice che “Il Verbo di Dio pose la sua abitazione tra gli uomini e si fece Figlio dell’uomo, per abituare l’uomo a comprendere Dio e per abituare Dio a mettere la sua dimora nell’uomo secondo la volontà del Padre”. (Dal trattato Contro le eresie).

“Traspare l’immagine di un Dio straordinario che accetta i nostri stessi limiti: nello spazio e nel tempo, fino alla morte. Un Dio che ci libera dalla nostra mortale illusione di essere invulnerabili e onnipotenti. Lui per primo si rende infatti vulnerabile e mortale. E mette la sua vita al servizio dell’intera umanità, per un atto di amore”. (Luca Mazzinghi)

La terra tace e il cielo parla. Mentre                il silenzio avvolge, la Parola si apre e, mentre si svela, misteriosamente, di nuovo si ri-vela. È questo il gioco d’Amore che da sempre allieta il cielo e che ora rallegra anche la terra, avvolgendola di luce. Tutto è racchiuso in quel Bambino.

Intorno c’è silenzio perché né Maria e né Giuseppe parlano e Lui, col suo silenzio, dice solo da dove viene. Chi arriva vede, racconta e loda ciò che quel silenzio fa comprendere. E sarà sempre così!

Egli vive là dove le parole umane tacciono e la sua Parola si esprime; là dove c’è ascolto e l’altro è accolto in sé; là dove l’attenzione è reciproca e regna la concordia che è la casa che Egli abita; là dove i pastori della Chiesa parlano e “chi ascolta voi, ascolta me” si realizza; là dove si vede un uomo, una donna e si trova Lui; là dove un semplice pezzo di pane, nasconde il suo Corpo.

Nel silenzio Egli abita, nel silenzio si presenta, al silenzio ci conduce. Un silenzio che è colmo di Parola e dice solo Amore. E l’Amore non ha bisogno di réclame, si fa capire e sentire da solo.

Buon Natale con Lui che viene per stare con noi!

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